QUOTE(mikifano @ Dec 11 2014, 11:00 PM)

il mio prof di ragioneria diceva:
per un imprenditore l'iva non è né costo né un ricavo ma solo una rottura di Co. !!
come ho accennato sopra l'iva sulle fatture, quando è detraibile, poteva metterla solo uno stato che fa fare le leggi ai politici anziché ai tecnici! indipendentemente dal colore politico, qualunque persona infarinata di economia avrebbe proposto l'esenzione anziché la detrazione dell'iva in fattura....
veniamo a noi
in italia 500 euri sono 410+iva
se compri in italia dai 500 al fornitore e dai 90 in meno allo stato
se compri all'estero a 410, dai 410 al fornitore e 90 euro in più allo stato
se compri all'estero a meno di 410, quella differenza è il tuo guadagno!
valuta che non ci siano tasse per sdoganare e supplementi per la fattura!
l'IVA è una imposta che tocca esclusivamente il valore aggiunto a quello di base.
Il costo della tassa grava totalmente sul consumatore finale, ma vene corrisposta mano a mano che il bene aumeta di valore, ovvero ad ogni passaggio comerciale.
In Italia 500 sono 410+IVA
se compri in Italia dai 500 al fornitore, DI CUI 90 LUI li da allo stato. (lo stato incassa comunque) se sei un commerciante scarichi i 90 euro da quelli che ricavi, dato che poi dovrai corrispondere solo la differenza: ipotesi vendi il bene per 600 euro di cui 490 di incasso + 110 d IVA, ma siccome 90 li hai s caricati allo stato devi la differenza (valore aggiunto da te) che sarà 20 euro, altrimenti se sei un utete finale avrai pagato i 90 o 110 per intero. Se sei un professionista ti viene data la possibilità di scaricare dal reddito l'imposta, tanto poi la ricaricherai con ilo guadagno che farai grazie a quell'acquisto (e qui ci si collegano gli studi di settore, ma lasciamo perdere)
Se compri all'estero paghi i 410 al fornitore il quale essendo esportatore abituale non è soggetto alla tassa, che dovresti invece corrispondere alla dogana.
Vedi i particolari in fattura per uno scarico diretto.
Quello che viene ammortizzato in 5 anni è il COSTO (esclusa l'IVA che in caso si scarica immediatamente) altra agevolazione che da lo stato alle imprese, tanto poi se li riprende! (ricordate gli studi di settore di cui sopra?).
e qui casca l'asino: se compri un bene professionale e non lo dichiari (quindi non lo scarichi dal reddito, in 5 anni) non ti rientra in un aumento della cifra che lo stato PRESUME (voce verbale da cui presunzione) tu debba guadagnare, ma se lo dichiari, scarichi l'IVA )che probabilmente non pagheresti se non fatturato) scarichi dal reddito 85 euro circa l'anno, ma lo studio di settore ti imporrebbe (un condizionale ridicolo) un aumento del reddito pari ad una cifra se non superiore, uguale a quello che scaricheresti (mica fesso!) in quanto l'acquisto di un bene, e quindi un costo DEVE portarti necessariamente ad un aumento del reddito superiore alle spese del bene stesso.Nella teoria questo ragionamento non fa una grinza: tu non sei un appassionato ma uno che ci lavora e se spendi 100 lo fai per guadagnarne almeno 300, se non di più, per cui le DEVI guadagnare Guai a te se non lo fa, non perchè poi muori di fame, ma perché lo stato non ti crede e pretende una tassa su soldi che probabilmente per incapacità o sfortuna non hai potuto guadagnare (ma questi sfogo è sempre un discorso a parte)
In definitiva occorre valutare i pro e i contro di un acquisto ufficiale per la propria azienda. Capire fino a che punto il tutto sia lecito o ci sia ipotesi di evasione, fino a quanto è regolare l'acquisto all'estero e quanto poi alla fine della fiera questo sia conveniente o meno.
chi ne beneficia maggiormente, secondo me, è il cliente privato, che non deve impazzire con tutti questi calcoli.
Rocordatevi che è una lotta: per ogni soldi risparmiato, lo stato lo pretende indietro, o di dritto o di storto.