Ho trovato per caso questo articolo e mi è sembrato carino...

http://www.repubblica.it/esteri/2014/01/02...2/1/?ref=fbpr#1

Mah.... Complimenti per la costanza

Che tristezza !!!!
Lui adesso si è messo sul lato opposto dove stava abitualmente lei.

Ecco della Fotografia scarsa dal punto di vista tecnico, senza megapixels e con innumerevoli difetti....................
ma che ha significato.

Penso a quando anche lui se ne andrà,
e quelle foto verranno guardate dai figli, nipoti e poi anche pronipoti,
e magari tra 80 anni nel futuro qualcuno le starà ancora guardando...............
pensando le stesse identiche cose che stiamo pensando noi adesso.

Io sto pensando che non ha nessun senso vivere senza tranquillità.............
perchè si vive una volta sola,
e se solo alla fine ti accorgi di aver sbagliato tutto,
poi non c'è nessun modo di rimediare.
Spesso e volentieri si sbaglia sempre tutto perchè non si ragiona mai serenamente sul senso della morte, per paura.
Ma avere paura di una cosa certa ed inevitabile........è la più grande delle assurdità umane.

Due pensieri: 1)hai molto ragione sul punto di vista tecnico: se c'è un'idea non servono 36 megapixel e l'obiettivo 1.4. Questi ultimi sono attinenti all'estetica, ma l'idea, il concetto che si vuol esprimere quelli sono più forti di qualsiasi medio formato o ottica stellare di questo mondo. E queste foto ne sono un esempio.
2) Concordo con te anche sull'assenza di senso di vivere senza tranquillità. Ma non concordo sulla tua analisi finale: non c'è nessuna morte o consapevolezza di essa che salva l'uomo dalle stronzate quotidiane che pone in essere con pervicacia ossessiva, almeno dalla mia esperienza.
In fondo tutti siamo consapevoli, anzi ben e troppo consapevoli che moriremo, anche se non è la nostra chiacchiera preferita al bar con gli amici o in discoteca, ma insistiamo a fare cavolate come se potremmo rimediare in futuro o meglio come se potessimo vivere per sempre.
Io direi che ci sarebbe da amare più la vita e rispettarla al massimo e non avere paura della morte per vivere più intensamente. In fondo la morte per ognuno di noi non esiste-rà. Vabè... un pò di filosofia spicciola ad inizio anno ci vuole...
Tutto questo per dire che le foto e l'idea dietro di esse sono struggenti.

Concordo con i commenti che ho letto sopra.
Penso solo a questi due che, vedendo l'età che avanza, sentendo che presto si dovranno lasciare, probabilmente do po una vita trascorsa insieme.... Decidono di documentare quel momento... Che forza.
Il tema della mostre è un vero tabù nella fotografia moderna, sono pochissimi i fotografi che lo hanno affrontato.

In questo lavoro, come giustamente avete notato, non c'è performance, ne da parte dei soggetti, che non fanno niente di più che mettersi goffamente, ma orgogliosamente in posa, ne da parte del fotografo, che non fa altro che scattare senza avvalersi di nessuna tecnica, forse sono autoscattate.
Proprio queste due mancanze danno valore e forza alla vera performance, un gesto convinto, lucido, ripetuto nel tempo, anche sotto la pioggia, fino alla morte.

per me la parte meravigliosa di questo contributo visivo fotografico è proprio la potenziale capacità di farci andare oltre la Fotografia,perchè è proprio quando Essa la si spoglia dei tanti orpelli estetici o tecnicistici (fondamentali magari però nel percorso di ognuno) che si capisce quanto si dovrebbe crescere nel rapporto con la vita che ci sta intorno prima che con i "megapixel "perchè più è profondo e ampio il senso della bellezza della vita in tutte le sue forme anche nelle più "brutte" più le nostre foto acquisteranno valore speciale,oltre i tempi i diaframmi i terzi o l'orizzonte storto,oltre le solite correlazioni concettuali ....oltre la "bella foto"..........un mio pensiero relativo ad uno specifico genere fotografico,non certo estendibile a tanti altri.........

Si inizia a morire già all'atto della nascita e normalmente nessuno sa quando toccherà a lui, ciò nonostante si cerca di non pensarci perchè altrimenti si rischierebbe di non vivere pensando all'inevitabile, forse per qualcuno, che di stronzate ne fa tante in un giorno, è un modo per esorcizzare il demone che aspetta cupo e taciturno, per altri è semplicemente stupidità ma sicuramente che non esista la consapevolezza della morte è dura da pensare , forse più semplicemente quando si è giovani si spera di essere invulnerabili (perlomeno fintanto non capita di rompersi qualcosa ), con l'età subentra la saggezza e non si pensa più di essere superman, in tarda età ed in piena maturità finalmente quando si è compreso l'apparente senso della vita probabilmente si è naturalmente più predisposti ad accettare una fine predestinata

Detto ciò non posso che concludere il mio intervento parafrasando e modificando una celebre frase:

Ricordatevi che tutti Voi dovete morire ....prima o poi, ma io che sono buono vi auguro poi, molto poi

ciao ciao