QUOTE(gabriele.gdfoto @ Jun 10 2013, 05:26 PM)

Look "finto" ? La tecnologia digitale ha ormai raggiunto qualità di dettaglio nettamente superiori ai relativi formati analogici. Considera per esempio che una diapositiva 35mm, può produrre una stampa ad altissima definizione non più grande di circa 36x54cm, mentre tramite una digitale DX o FullFrame si può produrre stampe ad altissima definizione anche di 60x90cm. Motivo per cui questi presunti "professionisti" sono forse troppo nostalgici o (molto più probabilmente) poco capaci di trattare il negativo digitale per affermare ciò che dici.
Per ciò che è certo, c'è da dire che la netta differenza tra analogico/digitale risiede soprattutto nella differenza di latitudine di posa tra le due tecnologie. Fotografie scattate su diapositive da 50 ISO, ad esempio, possono avere una latitudine di posa ridottissima (circa 1,5 stop), mentre la latitudine di posa di un RAW è quasi la stessa ad ogni ISO ed è decisamente molto più estesa (mediamente, a seconda del modello di fotocamera, circa 8-10 stop). C'è dunque una differenza sulla resa dei contrasti a dir poco abissale !
Inoltre una pellicola/diapositiva ha un vincolo anche sulla resa cromatica (caratteristica che contraddistingue i vari tipi e marche), che dipende dai composti chimici coloranti che possiede all'interno dell'emulsione. Mentre in digitale la resa cromatica è molto più "libera", dato che è decisa dalla costruzione dei profili colore.
Per questo motivo, dare un look analogico ad uno scatto digitale non è una questione di "finto" o "vero". Senza contare che concetti di "finto" o "vero" li reputo del tutto orribili parlando di fotografia, che per sua natura mostra sempre qualcosa di diverso da ciò che si osserva con i nostri occhi, sia che si tratti di sensore o di pellicola. Basta per esempio considerare che l'occhio umano ha una latitudine di posa di circa 15 stop e che il nostro cervello è auto-adattivo per quanto riguarda bilanciamento cromatico e valutazione luminosa media (siamo una specie di esposimetro matrix molto evoluto ed eseguiamo un costante bilanciamento del bianco).
Volendo simulare uno scatto analogico tramite il digitale, sarebbe dunque più opportuno trattare questioni che riguardano le caratteristiche intrinseche di una certa pellicola/diapositiva, così da poter operare sul negativo digitale in modo da adeguarsi a tali caratteristiche. Proprio per le questioni sopra esposte, infatti, reputo molto più "falsa" (se proprio vogliamo usare un termine relativo alla realtà rappresentata) un'immagine prodotta su pellicola, rispetto ad un'immagine prodotta tramite sensore.
PS: Forse non avrò risposto alla tua domanda... ma avevo voglia di divagare !

Ci sono diverse imprecisioni nelle tue divagazioni. Non conosco i tuoi trascorsi ma dai l'impressione di averci lavorato poco con la pellicola.
La diapositiva di solito veniva (e viene) proiettata in dimensioni ragguardevoli, nell'ordine di un paio di metri di base, e se non ricordo male (ma posso sempre andare a vedere) i dettagli, se le ottiche erano di qualità, c'erano tutti.
Sulla latitudine di posa e la resa cromatica, c'è un po' di verità, ma va tenuto conto che il digitale lo manipoli, la diapositiva no.
Finora non ho mai visto una resa cromatica, a primo scatto, bella come quella delle ectachrome, ovvio che con photoshop puoi rendere saturi i colori anche di una giornata di pioggia.
Le dimensioni di stampa delle dia potevano arrivare quindi a metri (si facevano i cartelloni 3x6) mentre quelle del digitale hanno delle dimensioni finite, che tramite interpolazioni, ovvero invenzioni di pixel intermedi, puoi spingerle quanto vuoi, ma non credere di migliorare il dettaglio. E' un artificio. Quello che non c'è, non ci sarà mai.
Inoltre l'analogico contiene le informazioni delle gradazioni in maniera lineare, e non a scalini come il digitale, per cui l'enuance è sempre più graduale in una dia o negativo che in un digitale. Per questo hanno portato la campionatura a 14 bit e con il tempo la aumenteranno ancora.
Io non sono un nostalgico della pellicola, e non ci tornerei mai, nonostante le numerose macchine inutilizzare che fanno ormai solo da soprammobile, ma alla vista una foto fatta bene da pellicola non ha nulla da invidiare al digitale. Solo la possibilità di essere manipolata.