QUOTE(Luigi_FZA @ Feb 21 2013, 08:54 AM)

..........Non per fare polemica, ma sei sicuro di quello che dici? Forse fai confusione tra trasformatori ed alimentatori.
Certo che sono sicuro di ciò che ho scritto, salvo avere usato "
impropriamente" alcuni termini tecnici al solo scopo di rendere più comprensibile la spiegazione a persone impreparate, non per loro colpa, in materia.
Un "
alimentatore CC (Corrente Continua)" dedicato o compatibile a circuiti del tipo in argomento,
dovrebbe fornire tensione e corrente già pronti per il dispositivo utilizzatore.
Al suo interno
dovrebbe esserci un ponte diodi (o un integrato) che raddrizza la corrente che esce dal trasformatore che
dovrebbe erogare CA (Corrente Alternata) sinusoidale, cioè avere semionde negative e positive.
I diodi dispongono le semionde tutte in positivo o in negativo secondo necessità, oppure eliminano solo le positive o solo le negative (in quest'ultimo caso peggiorando la resa finale).
Prima dell'uscita finale
dovrebbe essere presente un condensatore (o gruppo di condensatori) che livellano la tensione/corrente "pulsante" in uscita dal ponte diodi, smorzandone i picchi e riempiendone i vuoti.
Si otterrà in uscita una tensione/corrente
pseudocontinua, cioè molto simile alla CC, utilizzabile dal dispositivo.
In realtà un minimo di "rumore" (variazioni) sarà sempre presente e sarà tanto meno accentuato quanto piu grande sarà la capacità del condensatore di livellamento (normalmente elettrolitico o similare).
Un "
trasformatore"
dovrebbe trasformare la CA in CA piu alta o più bassa, per esempio da 230 VCA (Volt Corrente Alternata) a 12 VCA, oppure uguale (es. da 230 VCA a 230 VCA), ma comunque sempre alternata, magari al solo scopo di separare elettricamente l'ingresso dall'uscita per fini di isolamento o di rifasatura necessari in determinate circostanze.
Un "
caricabatterie" commerciale come quello di cui si trattava sopra

, erroneamente da me chiamato alimentatore solo per farmi capire più facilmente, la stragrande maggioranza delle volte fornisce in uscita una tensione/corrente impropriamente chiamata continua ma in realtà "pulsante", cioè nella quale vengono lasciate passare esclusivamente le semionde positive oppure quelle negative, con il solo scopo di ricaricare la pila (o la batteria se composta da più pile poste in parallelo o in serie).
La corrente "pulsante" viene solitamente indicata sui caricabatterie (ma non è una regola adottata sempre dai fabbricanti) con una linea continua affiancata ad una discontinua. La discontinuità di una delle linee indica appunto che la corrente viene emessa ad impulsi.
Questi ultimi (caricabatterie) possono fornire correnti risultanti insufficienti oppure più che sufficienti per mantenere in funzione il dispositivo, ma con caratteristiche del tutto inadeguate per il corretto funzionamento dello stesso e necessitano di altri componenti per un'alimentazione idonea.
In questo caso o ci sono componenti adatti nel dispositivo utilizzatore, oppure (e dovrebbe essere questo il caso in discussione) è la stessa pila/batteria che funge da condensatore di livellamento, anche se essa non ha più sufficiente energia per sopperire alle richieste in modo autonomo.
Ho usato spesso la parola "
dovrebbe" perchè sono consapevole che "
le vie dell'elettronica sono infinite"

, quindi ci possono essere infinite alternative possibili che conosco oppure a me sconosciute, quindi ..........

.
Nel mio post precedente avevo parlato di "alimentatori" perchè, nel linguaggio di persone che non conoscono bene la materia, questo è il termine comune più usato ed in questa circostanza era quello più comprensibile per "Clau_S".
Tony.
PS: perdonatemi la lungaggine.
Ho visto che mentre scrivevo sono nati alcuni altri post sopra, chiedo scusa ma ora non ho il tempo, tornerò più tardi per leggerli.