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Ma adesso voglio parlare non della malinconia di Istanbul, bensì della tristezza, uno stato d’animo simile, interiorizzato con orgoglio e condiviso da tutta la comunità […]. Parlo del buio serale che scende presto, dei padri che tornano a casa sotto i lampioni dei quartieri periferici, con un sacchetto in mano…Parlo delle sirene dei battelli che urlano nella nebbia…delle donne con le sciarpe in testa e i sacchetti di plastica in mano…dei gabbiani immobili sotto la pioggia sulle imbarcazioni piene di cozze e alghe… Quando percepiamo a fondo questo sentimento, e i paesaggi, gli angoli, le persone che lo trasmettono alla città, quando ci cresciamo insieme, ad un certo punto quella sensazione di tristezza, simile al vapore che comincia a muoversi sottile sulle acque dello stretto nelle fredde e assolate mattine d’inverno, acquista forme sempre più concrete ed evidenti (O. Pamuk, Istanbul)
Ciao a tutti!
volevo condividere con voi uno scatto fatto al gran bazar di Istanbul.
Quello che mi ha colpito è stata la forte contrapposizione tra "il venditore di luce" la sua apparente tristezza. Contrapposizione che, ripensandoci, è una delle caratteristiche principali della città..