Aiuto - Cerca - Utenti - Calendario - Salta a fondo pagina - Versione completa  
NikonClub.it Community > NIKON SCHOOL > TECNICHE Fotografiche
Pagine: 1, 2
Al_fa
O non si coinvolgono abbastanza i soggetti o non si compone con abbastanza criterio.

Le persone di spalle raramente vanno bene.

Servono idee e pensieri sulla vita.

Servono sentimenti.

Prima dello Scatto il cuore impazzisce.

Bisogna saper aspettare.

Non bisogna aspettare troppo.

Servono messaggi.

Meglio scegliere prima apertura e/o tempi e lasciare gli ultimi attimi per la messa a fuoco (o lavorare con tutto a fuoco che non fa male).

Un sorriso è meglio di ogni altro gesto.
_ROY_

OK !
antoinedelaroche
Il fotografo deve essere invisibile, non inquinare, asettico e sintonizzarsi con quello che succede.

Mai distrarsi e cogliere subito al volo.

Essere un testimone della realta'.
matteoganora
Meglio un grandangolo marcio di un tele perfetto... laugh.gif

Il contesto conta quanto il soggetto... wink.gif

La "street" buona è prima di tutto la "street" dietro casa... biggrin.gif
Giuseppe78
Soggetti compresi nella "distanza degli affetti"...mi piace chiamarla così: provate ad aprire le braccia e creerete un semicerchio: chi entra di solito in questo spazio, che è lo spazio di un abbraccio? i tuoi "affetti", le persone (anche e soprattutto estranee) con cui condividi o che condividono qualcosa con te di molto profondo...

__Claudio__
-Non ci son più le mezze stagioni

-Si stava meglio quando si stava peggio

-Non si finsce mai di imparare.


fenderu
QUOTE(Al_fa @ Feb 7 2006, 12:54 PM)
O non si coinvolgono abbastanza i soggetti o non si compone con abbastanza criterio.

Le persone di spalle raramente vanno bene.

Servono idee e pensieri sulla vita.

Servono sentimenti.

Prima dello Scatto il cuore impazzisce.

Bisogna saper aspettare.

Non bisogna aspettare troppo.

Servono messaggi.

Meglio scegliere prima apertura e/o tempi e lasciare gli ultimi attimi per la messa a fuoco (o lavorare con tutto a fuoco che non fa male).

Un sorriso è meglio di ogni altro gesto.
*



parlo seriamente: ci credi che non ho capito cosa vuoi dire?

posso chiederti di mettere in prosa il tutto?

hmmm.gif
andreotto
QUOTE(matteoganora @ Feb 7 2006, 03:50 PM)
Meglio un grandangolo marcio di un tele perfetto... laugh.gif
*


Questa è la Tua visione Matteo per me ad esempio il 70/200 è ottimo per lo street
Perchè bisogna sempre estremizzare tutto?
Buone foto a tutti andreotto
Giuseppe78
QUOTE
parlo seriamente: ci credi che non ho capito cosa vuoi dire?

posso chiederti di mettere in prosa il tutto?


...non sono d'accordo: secondo me ha tratteggiato con poche righe le sensazioni che a volte si provano quando si scatta...

matteoganora
QUOTE(andreotto @ Feb 8 2006, 04:55 AM)
Questa è la Tua visione Matteo per me ad esempio il 70/200 è ottimo per lo street
Perchè bisogna sempre estremizzare tutto?
Buone foto a tutti andreotto
*



Inizio a farmi delle domande. huh.gif
Si sta facendo un discorso su come ognuno di noi vede la foto street, opinioni, pensieri. E spero che ognuno sia libero di dire come la pensa...

Se tu preferisci usare un tele, nessuno te lo vieta, io però Cartier Bresson con il 70-200 non l'ho mai visto... e preferisco la street fatta con i grandangoli.
Giuseppe78
...ad essere sincero quelle poche foto street che ho visto mi sembravano tutte fatte con focali corte, molto corte...ma sicuramente mi sbaglio!

G.
Carlo Macinai
QUOTE(matteoganora @ Feb 8 2006, 09:36 AM)
Inizio a farmi delle domande. huh.gif


Il farsi delle domande è sempre positivo, anche se è tanto più comodo vivere di certezze smile.gif

QUOTE
Si sta facendo un discorso su come ognuno di noi vede la foto street, opinioni, pensieri. E spero che ognuno sia libero di dire come la pensa...

Se tu preferisci usare un tele, nessuno te lo vieta, io però Cartier Bresson con il 70-200 non l'ho mai visto... e preferisco la street fatta con i grandangoli.
*



Infatti, Andrea ha espesso una sua opinione che, peraltro, condivido. Non mi va assalire a pochi centimetri i "soggetti" e, col tele, ho un approccio meno invasivo; motivi di carattere o limiti di carattere....vedila come vuoi.

Peraltro anche Bresson usava ciò che il mercato gli metteva a disposizione e con la Leica il tele, tu mi insegni, si fermava a 135mm e gli zoom non esistevano....

Ciao

Carlo
matteoganora
QUOTE(Carlo Macinai @ Feb 8 2006, 09:54 AM)
Non mi va assalire a pochi centimetri i "soggetti" e, col tele, ho un approccio meno invasivo; motivi di carattere o limiti di carattere....vedila come vuoi.
*



Più che plausibile Carlo, io sinceramente non penso che la focale corta costringa ad assalire, tempo fa vidi un interessante documentario su alcuni fotografi Magnum, tra cui Salgado quando era ancora membro dell'agenzia, e ed era affascinante vedere come, mentre il cameraman stava a distanza, lui si infilava tra la gente con la massima disinvoltura, rendendosi a loro quasi invisibile.
Quando inizia a fotografare mi procurai una collezione di CD.rom dal National Geographic, e ogni tanto mi riguardo il CD su Harvey, nel quale lui, vestito con piume e tutto dipinto in viso, si lasciava trascinare da una festa indigena e nel mentre, silenziosamente e con grande stile, fotografava...

Questo è quello che mi piace della street, e che io per primo trovo molto difficoltoso fare, proprio per una questione di carattere.
Ma il fascino di uno scorcio di strada aperto, con il soggetto catturato a sua insaputa, o con una sua fattiva collaborazione perchè no, mi affascina di più di una figura schaiacciata su uno sfondo reso anonimo dal campo stretto di un tele.
E' naturalmente un gusto personale...

Mi pare poi che Bresson, usasse sempre un 50 mm su telemetro, a parte qualche scatto di paesaggio per il quale usava dei medio tele.

user posted image
Carlo Macinai
Proviamo a "leggere" la scelta tecnica di un'ottica larga o stretta in funzione del relativo e NON dell'assoluto.

Con una lente larga privilegi l'atmosfera dell'ambiente, con una lente più chiusa cogli più facilmente le espressioni, l'anima delle persone.

Dipende quindi se vuoi cogliere/suscitare atmosfere od emozioni.

user posted image

Nelle situazioni caotiche ( e nei Paesi che visito sono la norma o per "curiosità" o per reale affollamento) le scelte sono quasi obbligate: o "salti adosso alle persone" per chiudere le inquadrature rischiando spessissimo l'inclusione di elementi di disturbo o ti mantieni defilato e cerchi di cogliere l'attimo con un buon tele ed un diaframma aperto.

Sono scelte. Forse più dettate dal carattere o dall'istinto che dal fattore tecnico.

Poi ognuno farà come si sente o, più spesso....come può.

Ciao

Carlo
Giuseppe78
QUOTE
Sono scelte. Forse più dettate dal carattere o dall'istinto che dal fattore tecnico


Carlo,mi sento di condividere in pieno questa tua frase...in questo campo fotografico la scelta di una o di un'altra ottica dipende squisitamente da motivi personali che vanno dal carattere al "gusto" fotografico personale. A me piace molto infilarmi tra le gente e prediligo le focali corte ma io sono un caso a parte perchè lo faccio "forzandomi" di vincere alcuni lati del mio carattere che mi "bloccano" in certe situazioni e cerco di combattere contro la mia congenita timidezza. Mi piace anche l'utilizzo di focali corte anche perchè (gusto mio personale) amo le foto e fotografare con tutto a fuoco e i grandangoli me ne danno maggiore possibilità.
Non mi sento, invece, di condividere in pieno questa tua affermazione:

QUOTE
Con una lente larga privilegi l'atmosfera dell'ambiente, con una lente più chiusa cogli più facilmente le espressioni, l'anima delle persone


Con l'ottica corta riesci sia a cogliere l'espressione che l'atmosfera dell' ambiente e quando si riesce a saper coniugare i due aspetti esce una Grande Foto. E' forse questo l'aspetto più complicato della fotografia di street...saper fondere il soggetto con il suo sfondo....non basta una buona "scena" ma un soggetto non partecipe, come non basta un buon soggetto ma uno sfondo assolutamente stravolto e straniante.


Giuseppe
matteoganora
Carlo, io la tua immagine, ad esempio, per quello che è il mio concetto di genere fotografico, la classificherei con uno splendido ritratto, non come una foto "street".

Per "street" intendo un reportage contestualizzato, uno scatto che identifichi un contesto e una situazione.
Sia esso in una strada di new york o in una miniera sudafricana.

Questo sotto è un esempio, l'autore è Sebastiao Salgado.
user posted image
filippogalluzzi
Personalmente io vedo la fotografia di strada nel seguende modo:

La focale utilizzata serve come strumento comunicativo, quindi bando alle restrizioni, tutto è valido se utillzzato consapevolmente.
Proverò a spiegarmi con due miei esempi.

12 - 24 alla focale 12

user posted image

Se avessi scattato questa , da lontano con un tele, le sfondo (in questa foto secondo me essenziale si sarebbe perso a causa della poca pdc e dello scarso angolo di campo) e inoltre, sarebbe venuta a mancare la sensazione di contatto con il bimbo.

80 - 200 non ricordo la focale

user posted image

A questa sono molto affezionato.

LA situazione era difficile, e c'era un bel po' di confusione.
Utilizzando il tele e benficiando dello schiacciamento dei piani, ho cercato (e spero di esserci riuscito) di avere un'immagine piatta ed essenziale, con le due diagonali (bandiere, teste) divise esattamente dal palo giallo.
Se questo è riuscito è la sintesi della situazione.

Per concludere, io considero l'utilizzo delle focali come fondamentale per esprimere ,a seconda dei casi un certo tipo di messaggio.
Devono essere utilizzate però, con consapevolezza!




Carlo Macinai
QUOTE(matteoganora @ Feb 8 2006, 11:26 AM)
Carlo, io la tua immagine, ad esempio, per quello che è il mio concetto di genere fotografico, la classificherei con uno splendido ritratto, non come una foto "street".


Premetto che le "etichette" non mi piacciono nè mai mi sono piaciute; tu hai postato un'immagine di un bimbo in braccio alla mamma "contestualizzata" da un grandangolo ed io ho postato lo stesso soggetto "chiuso" con un mezzo tele (70 mm) che la tua mente contestualizza.
QUOTE
Per "street" intendo un reportage contestualizzato, uno scatto che identifichi un contesto e una situazione.
Sia esso in una strada di new york o in una miniera sudafricana.


Definizione perfetta...ma la foto che ho postato immagino che nessuno la "contestualizzi" in Norvegia.

La foto, per me, deve trasmettere emozioni poi facciamola anche con un foro stenopeico se è funzionale al risultato!

E poi, le ottiche "larghe" le ho sempre usate...ma dipende molto da "cosa" voglio esprimere.

user posted image

Sono comunque convinto, o meglio, sono più soddisfatto da un immagine di un particolare che dia il "mud" del generale che non il contrario.

A me pare più "sfidante" e poi...è il mio modo di fotografare!

Ciao

Carlo
belvesirako
Quoto in pieno Matteo, uno street, o meglio forse il reportage, va fatto prevalentemente in grandangolo Pollice.gif .

Quello di cui parla carlo, l'entrare in contatto con i soggetti, e' una grande limitante che di fatto relega questo genere a fotografi che hanno perso il timore di avvicinarsi...

Non e' detto che il soggetto si imbarazzi x il contatto stretto del fotografo, dipende dal fotografo, da come approccia la situazione.

In questa foto di domenica scorsa ero a 20 cm dal soggetto, non mi sembra di averlo influenzato affatto...

user posted image

Per sdrammatizzare il discorso:
Un tale diceva che gli zoom servono x i fotografi pigri, quelli che non amano camminare, che sia vero? biggrin.gif biggrin.gif biggrin.gif
pesco
Interessante questa discussione dal mio punto di vista. Peccato che spesso si finisca con il parlare di strumenti quando invece potremmo parlare di contenuti. Il grandangolo, o il tele per la fotografia così detta "street"? Non saprei rispondere a questa domanda, credo che fondamentalmente dipenda dal carattere del fotografo. Così una persona che prediligge il ritratto o è introversa di carattere è naturalmente portata verso ottiche lunghe.
Tuttavia ritengo fondamentale (ma purtroppo non sempre è possibile) vivere fra la gente in questo genere di fotografia. Ho sentito parlare di Salgado, da quanto ne so è un fotografo estremamente attento e meticoloso, tant'è che i suoi progetti sono durati anni. Molto spesso le fotografie migliori si colgono nel cortile sotto casa piuttosto che in una città che si visita per la prima volta e questo perchè l'ambiente dove andiamo ad operare è a noi piu' familiare: ci viviamo tutti i giorni. Alcuni fra i più grandi fotografi di tutti i tempi non si sono allontanati molto dal loro stesso quartiere per cogliere fotografie di una semplicità e bellezza sorprendenti.
Altra cosa che secondo me è interessante rilevare è quella di dare consapevolezza al nostro soggetto. Non è ne facile ne sempre possibile, ma credo che dopo uno scatto (magari anche "rubato") perchè non avvicinarsi, parlare, ascoltare il soggetto del nostro scatto? La nostra Fotografia potrebbe trarre enorme vantaggi da ciò che il soggetto potrebbe dirci e la contestualizzazione non sarà solo un fatto descrittivo determinato da un'ottica ma sarà determinato con maggiore forza da un'atmosfera invisibile ma molto percepibile. E' forse questo uno dei segreti delle fotografie dei Grandi Maestri di reportage che ammiriamo?
Ludofox in una discussione sullo still life in evidenza qui' ha così sintetizzato un concetto secondo me molto valido e interessante:

"...l'intento è fotografare l'anima dell'oggetto che diviene soggetto"
Carlo Macinai
QUOTE(belvesirako @ Feb 8 2006, 12:06 PM)
Quoto in pieno Matteo, uno street, o meglio forse il reportage, va fatto prevalentemente in grandangolo Pollice.gif .

Quello di cui parla carlo, l'entrare in contatto con i soggetti, e' una grande limitante che di fatto relega questo genere a fotografi che hanno perso il timore di avvicinarsi...

*



Come sempre generalizzare non giova.

Non credo che tu immagini poter usare lo stesso approccio fotografico nelle piazze di Torino, nei ghat di Pushkar o nei vicoli di Kano?

Provare per credere tongue.gif
belvesirako
QUOTE(Carlo Macinai @ Feb 8 2006, 12:13 PM)
Come sempre generalizzare non giova.

Non credo che tu immagini poter usare lo stesso approccio fotografico nelle piazze di Torino, nei ghat di Pushkar o nei vicoli di Kano?

Provare per credere  tongue.gif
*



Hai Ragione carlo, IO no!

Ma i grandi fotografi lo fanno... smile.gif

Basta guardare qualsiasi servizio su National Geographic.

Pe rsempio, il numero di questo mese: pagg 18-19, 36-37, 38, 44, 48, 54,70-71, 76-77, smetto x anon annoiarvi biggrin.gif biggrin.gif biggrin.gif
Michele Difrancesco
Una delle fotografie che più mi hanno colpito nell'ultimo periodo è quella pubblicata da Maurizio Bachis nel life "India".
La bambina catturata dallo scatto del fotografo è stretta da uno sguardo che (almeno personalmente) non dimentico.
E' stata eseguita on street.

user posted image


Carlo Macinai
QUOTE(pesco @ Feb 8 2006, 12:13 PM)

"...l'intento è fotografare l'anima dell'oggetto che diviene soggetto"
*



L'anima è forse un'pò esagerato trattandosi di persone e Ludo si riferiva ad oggetti.

Verissimo che se non stabilisci un "contatto" emotivo (e aggiungerei soprattutto se fotografi volti) non combini nulla anche se il dialogo sovente, pur intensissimo, è solo fatto di soli sguardi e di gesti. Ho viaggiato giorni senza trovare nessuno con almeno i rudimenti del survival english eppure ho fotografato e pure molto.

Ciao

Carlo


Carlo Macinai
QUOTE(belvesirako @ Feb 8 2006, 12:20 PM)
Hai Ragione carlo, IO no!

Ma i grandi fotografi lo fanno... smile.gif

Basta guardare qualsiasi servizio su National Geographic.

*



I Fotografi di National Geographic si muovono come il V cavalleria e con una preparazione ed logistica da commando! Non sono "arrivabili"!

Ti consiglio il DVD "National Geographic -The Photographers" !

Ciao

Carlo
filippogalluzzi
Io provo a spiegare meglio quello che ho cercato di dire con quelle due immagini d'esempio.
A me piace che uno scatto, nasca nella mia mente incluso il messaggio che voglio farle trasmettere.
In questo processo mentale l'immagine si materializza nella mia scatola cranica (prima che sulla CF) con quesi tutti i dati Exif (sto scherzando)
Voglio dire che immagino la focale che vorrò utilizzare e soprattutto da dove vorrò scattare.

Non esiste per me (quasi mai) il mi posso avvicinare allora utilizzo il Grandandolo viceversa il tele.
Prima decido che scatto voglio, poi cerco di eseguirlo.
Se non ci riesco/non posso avrò comunque la mia mente arricchita da un'immagine!

Poi , naturalmente , ci sono sempre delle diffcoltà che richiedono compromessi (alcune volte accettabili, altre no, altre ancora migliorativi).

L' accettare o meno questi compromessi sta a noi.

matteoganora
QUOTE(Carlo Macinai @ Feb 8 2006, 12:00 PM)
Premetto che le "etichette" non mi piacciono nè mai mi sono piaciute


Hai ragione Carlo, e hai dimostrato che l'alternanza delle focali, un un lavoro "di inisieme" giova.
Da parte mia, non mi precludo il fatto che un buon scatto di street o reportage possa essere fatto con un tele, assolutamente.
rimane il fatto che se uscissi per andare a fare street, non mi porterei che un paio di ottiche, e tra esse non comparirebbero tele... ma questo è una mia scelta personale.

Non mi sofferemrei però solo sulle focali, abbiamo assodato anche grazie a Filippo che una focale adatta al momento adatto con il soggetto adatto è sempre efficace.

QUOTE(pesco)
Ho sentito parlare di Salgado, da quanto ne so è un fotografo estremamente attento e meticoloso, tant'è che i suoi progetti sono durati anni. Molto spesso le fotografie migliori si colgono nel cortile sotto casa piuttosto che in una città che si visita per la prima volta e questo perchè l'ambiente dove andiamo ad operare è a noi piu' familiare: ci viviamo tutti i giorni. Alcuni fra i più grandi fotografi di tutti i tempi non si sono allontanati molto dal loro stesso quartiere per cogliere fotografie di una semplicità e bellezza sorprendenti.


Questa è una grande verità... si pensi solo a ciò che ha fatto Doisneau nelle periferie parigine, a cosa oggi ci propone Boogie nelle strade di NY.

Il concetto di fotografia di street si è in questi anni evoluto parecchio, il reportage ha smesso di essere reportage di viaggio o di guerra, ed è entrato nella cronaca quotidiana.
Sarebbe bello discutere anche dei vari approcci dei grandi, e allo scopo consiglio il libro di Ferdinando Scianna "Obiettivo Ambiguo" un volumetto che traccia la storia, le differenze e le interazioni tra i grandi fotrografi di Magnum e parla anche dell'etica della fotografia applicata al reportage.
Carlo Macinai
Filippo, condivido ma tu parli di una situazione ideale che, almeno per me, difficilmente si realizza.

Io mi trovo più spesso in situazioni dove "vedi" l'immagine (meglio "senti" l'immagine) e ti devi arrangiare con quello che hai in mano in quell'attimo, con situazioni di folla che si intromette, di luce che non è mai quella giusta, di espressioni che vuoi cogliere e che durano un battito di ciglia. Aggiungi poi il caldo, una giusta dose di polvere che ti sconsiglia frequenti cambi di ottica, un'pò di animali qua e là....in India una vacca sacra aveva deciso di pasteggiare col paraluce del 12-24 tanto per semplificarmi la vita ohmy.gif

Insisto col dire che quelle condizioni si fa quel che si può.....

Ciao

Carlo

matteoganora
QUOTE(Carlo Macinai @ Feb 8 2006, 12:33 PM)
I Fotografi di National Geographic si muovono come il V cavalleria e con una preparazione ed logistica da commando! Non sono "arrivabili"!
*



Cocaine Country - Carlos Villalon
Non sono d'accordo, questo sopra è un esempio, Villalon si muove tutt'oggi da solo per la Colombia a documentare lo stato politico e parapolitico del paese, rischiando la vita, muovendosi tra i villaggi con la sua macchina fotografica mentre chi lo circonda ha un mitra, in completa indipendenza, scendendo a compromessi con i trafficanti e i vari eserciti che incontra.

Le superstar si muovono con lo strascico al seguito, ma nache loro prima hanno assaporato la solitudine e la mimetizzazione.
Bresson, Salgado, Harvey, hanno sempre viaggiato da soli, spesso in condizioni disagiate.

Che poi siano inarivvabili per la loro immensa cretaività e genialità, su quello sono d'accordo.
filippogalluzzi
QUOTE(Carlo Macinai @ Feb 8 2006, 01:48 PM)
Filippo, condivido ma tu parli di una situazione ideale che, almeno per me, difficilmente si realizza.

Io mi trovo più spesso in situazioni dove "vedi" l'immagine (meglio "senti" l'immagine) e ti devi arrangiare con quello che hai in mano in quell'attimo, con situazioni di folla che si intromette, di luce che non è mai quella giusta, di espressioni che vuoi cogliere e che durano un battito di ciglia. Aggiungi poi il caldo, una giusta dose di polvere che ti sconsiglia frequenti cambi di ottica, un'pò di animali qua e là....in India una vacca sacra aveva deciso di pasteggiare col paraluce del 12-24 tanto per semplificarmi la vita  ohmy.gif

Insisto col dire che quelle condizioni si fa quel che si può.....

Ciao

Carlo
*



Capisco Benissimo quello che vuoi dire, infatti in fondo al mio discorso ho parlato di inevitabili compromessi con i quali, ahimè, bisogna confrontarsi!

Accettarli, rifiutarli, cercare di farli lavorare per noi.
Tutto questo come dici tu, va fatto in un battito di ciglia.

Comunque, questo secondo me fa parte dell'aproccio personale di ognuno con il reportage,
Io ho notato che scatto mediamente molte meno foto delle persone in viaggio con me.
Faccio clic quasi esclusivamente quando l'immagine è come volevo.
Facendo così ho un vantaggio e uno svantaggio.

vantaggio : sono quasi certo che quello che porto a casa (per quanto poco) è quello che volevo

svantaggio : a volte capita che gli scatti sottovalutati in partenza risultino i migliori..... questo a me capita di rado proprio perchè scatto poco.

.....a ognuno il suo metodo com'è giusto che sia wink.gif
belvesirako
Gran bella discussione amici!
finalmente si entra nel merito con foto, esempi e link!
Molto felice di prendervi parte!
Carlo, non tutti i fotografi si muovono con la coda, harvey ad esempio, pur avendo appresso molti collaboratori, si "infila" da solo in mezzo ai soggetti, vedi ad es. l'articolo sulle feste patronali di NG, i collaboratori gli stanno appresso per compilare e far firmare le liberatorie, ma tutto post-scatto.
Inarrivabili, certo!
belvesirako
Leggete cosa dice Journey a proposito della distanza fotografo/soggetto:

Special Equipment or Comments:
"I like coming as close as possible to my subjects to transmit a feeling of intimacy. "

ecco il link
Andes Journey
Al_fa
QUOTE(fenderu @ Feb 7 2006, 11:57 PM)
parlo seriamente: ci credi che non ho capito cosa vuoi dire?
*



ah beh....

QUOTE(fenderu @ Feb 7 2006, 11:57 PM)
posso chiederti di mettere in prosa il tutto?

hmmm.gif
*



non è in poesia, ne in rima, ne altro, sono frasi, pensieri

che per altro qualcuno giudica alquano inutili e scontati (Claudio immagino, dalla risposta che ha dato) wink.gif



Grandangolo sì? grandangolo no?
Credo ci sia una sostanziale differenza tra il genere street ed il fotografare per strada. Il primo si propone di cogliere aspetti peculiari delle immagini che si incontrano per strada, il secondo è prendere in mano la macchina fotografica per fotografare fuori da casa propria, per la strada, quasi solo in luce naturale. Il primo è gemello del primo fotogiornalismo, sono molto simili, devono ambedue raccontare e contestualizzare i soggetti. Il secondo è figlio del reportage in cui, con una serie di scatti di diverso tipo e natura, si contenstualizzano espressioni, modi di fare e di essere. Il primo dice con una foto, ogni foto parla, urla, grida, è un solista. Il secondo è un coro coordinato di voci diverse che in armonia generano un'aria.
Il genere street ha richiesto, fin'ora almeno, focali corte, 50 mm, 35 mm ed a scendere. Il reportage invece spazia a tutto campo dai 14mm ai 300mm.

Il genere street vede protagonisti come Elliott Erwitt, Cartier-Bresson, Gianni Berengo Gardin, etc etc.

Il genere reportage invece vede i vari grandi David Alan Harvey, Ami Vitale, etc etc.

Poi ci sono scelte stilistiche anche nel reportage, è ovvio, vedasi Salgado, in misura minore Nachtway, etc.
Carlo Macinai
Non confondiamo i free lancer che vendono i loro prodotti a NG dai fotografi DI NG.

Poi va bene tutto: io che viaggio con AnM e chi spende in una notte il costo del mio viaggio....beato lui che può, o fose no? tongue.gif

Ciao

Carlo
matteoganora
QUOTE(Carlo Macinai @ Feb 8 2006, 01:58 PM)
Non confondiamo i free lancer che vendono i loro prodotti a NG dai fotografi DI NG.
*



Carlo, non confondiamo la fotografia con il fotografo.
I freelancer di oggi saranno forse gli Harvey o i Bresson di domani.
Carlo Macinai
Matteo, non confondiamo e basta!

Mi riferivo al fatto che i fotografi DI NG hanno alle spalle una struttura logistica da paura. Diversa è la situazione dei free lancer che vendono i loro servixzi a NG. E, se NG li acquista, non possono essere che superlativi!
fenderu
QUOTE(Al_fa @ Feb 8 2006, 01:52 PM)
non è in poesia, ne in rima, ne altro, sono frasi, pensieri
*



grazie Al, non c'era nessuna polemica lo sai; avevo intuito il senso del discorso; ma siamo su TF e non in LIFE e quindi l'aiuto che possiamo dare agli altri con le nostre riflessioni dovrebbe essere il più chiaro e semplice possibile; smile.gif

detto questo la discussione si è fatta molto interessante; le opinioni degli uni e degli altri credo sintentizzino perfettamente tutte le problematiche del genere;

è vero (secondo me) che non si può preconfezionare la street legandola ad una focale particolare (a prescindere dai maestri abbonati al grandangolo o al tele); è vero (sempre secondo me) che lo scatto nasce in testa (ed è quello che si cerca di realizzare) ma non c'è mai il tempo per passare da una lente ad un altra (a meno che non si usi uno zoommone 18-200) perchè serve rapidità e immediatezza; per cui bisogna partire con una lente ben precisa e cercare lo scatto in funzione di quella lì; qualcuno partirà col tele e qualcun'altro partirà col grandangolo;

permettemi di dire però che non sempre il tele vuol dire "spontaneità" e il grandangolo vuol dire "coinvolgimento" del soggetto;

Io ad esempio quando ho scattato per strada con un'ottica "evidente" come il 70-200VR non passavo certo inosservato; in quel caso mi piace cercare il soggetto e riprenderlo mentre si accorge di essere "puntanto" (l'espressione è impagabile e mi piace parecchio);

Così come col grandangolo in determinate situazioni la gente, proprio a causa delle eccessiva vicinanza, può decidere di lasciarti perdere e non considerati, quasi fossi un cane randagio dal quale però non biosgna aver paura;

Quello che voglio dire è che è bello discutere in questa maniera di tutti gli aspetti (tecnici ed emotivi) del genere (senza però scadere nel battibecco personale;se proprio ci si vuole chiarire meglio andare in privato, senno è evidente l'intento polemico);

al contrario non ghettizziamo il genere con stereotipi, clichè, ecc ecc; troveremo sempre qualcuno che "a ragione" ci darà "torto" laugh.gif

-"Il punto interrogativo è il bene...il punto esclamativo è il male"- Il Dubbio, L.D.C"-
matteoganora
QUOTE(Carlo Macinai @ Feb 8 2006, 02:14 PM)
Matteo, non confondiamo e basta!
*



Ok... adesso ho capito cosa intendevi.

Ritornando alla street, e con questo mi riallaccio anche a una interessante discussione che ho avuto con MMFR su una sua foto.

BN o colore?
Solo BN, solo colore?
Alternanza, in base al contesto, al tipo di scatto?

Io credo, pur da devoto del tradizionale BN, che porta l'attenzione sul contenuto distogliendola dalla forma, che ogni scatto, sia esso di street ma di qualsiasi altro genere, abbia una sua dimensione cromatica.

Ci sono foto che solo con il BN sanno parlare (Doisneau)
user posted image

Ci sono situazioni a cui il colore da una vita e una forza comunicativa che forse il BN non riuscirebbe a dare (J. Nachtwey)
user posted image
marcofranceschini
QUOTE(Michele Difrancesco @ Feb 8 2006, 12:21 PM)
La bambina catturata dallo scatto del fotografo è stretta da uno sguardo che (almeno personalmente) non dimentico.
E' stata eseguita on street.



saluti a tutti
Un interessante discussione che ha preso quota dopo essere nata in sordina...
Da mio punto di vista qualche precisazione.
Farei molta attenzione a non confondere la cosiddetta "street photography" con la fotografia scattata "in strada", come non la confonderei con il "reportage".

La "street photography" ha una propria identità che la distingue dagli altri generi.
Uomini inseriti nel proprio contesto urbano...questa è l'essenza della "street"

Ciò che immediatamente dovrebbe aiutare a distinguere il tipo di immagine è la rappresentazione degli attimi più significativi della vita quotidiana che avviene nelle strade del mondo e quindi più che ritratti veri e propri risultano determinanti i racconti fatti di dialoghi tra persone,emarginazione, gioco, amori insomma tutto ciò che realmente si può vedere in un contesto urbano.
Provate a fermarvi 5 minuti in un posto ed a lasciare passare davanti ai vostri occhi le varie scene.

Per quanto riguarda la scelta delle ottiche è indubbio che una focale più corta aiuta nella rappresentazione di tutto questo, ma anche un medio tele in particolari condizioni può essere di aiuto.

Il B/N è un altro elemento caratteristico della "street photography"...lo ritengo "quasi" imprescindibile.

Non è un genere facile, non è un genere per tutti...oltre alla tecnica c'è un altro fattore fondamentale che deve caratterizzare il fotografo :la sua sensibilità.

Senza la sua effettiva partecipazione empatica al mondo che intende riprendere, una persona non ha alcuna possibilità di raccontare storie urbane e mentalità attraverso la fotografia.

Marco
MMFR
fenderu
QUOTE(mmfr @ Feb 8 2006, 02:41 PM)
Senza la sua effettiva partecipazione empatica al mondo che intende riprendere, una persona non ha alcuna possibilità di raccontare storie urbane e mentalità attraverso la fotografia.
*



Un pensiero questo fondamentale;

colpisce averlo letto dopo aver visto un esempio di scatto "costruito ad arte e su misura" con Il Bacio di Doisneau;
matteoganora
QUOTE(fenderu @ Feb 8 2006, 02:56 PM)
colpisce averlo letto dopo aver visto un esempio di scatto "costruito ad arte e su misura" con Il Bacio di Doisneau;
*



Bene... Pollice.gif
E qui nasce un altro spunto... come distinguere la rappresentazione della realtà dalla costruzione di una realtà fittizia?

Se il fotografo è bravo... non si può... wink.gif
fenderu
QUOTE(matteoganora @ Feb 8 2006, 03:02 PM)
Se il fotografo è bravo... non si può... wink.gif
*



ma se è anche onesto è facilissimo... doppio wink.gif wink.gif
PAS
QUOTE(matteoganora @ Feb 7 2006, 04:50 PM)
Meglio un grandangolo marcio di un tele perfetto... laugh.gif



Mai dire mai!
Sia per le ottiche usate che per il soggetto.

La valutazione deve essere fatta sul risultato ottenuto e non sul mezzo utilizzato.
L’immagine deve prenderci per mano e portarci con se.
Se non riesce a farlo non è colpa del grandangolo o del tele ma solo nostra!

Al_fa
A...ha! Questo sì che è un punto notevole.

Ho un unico e forte pensiero in merito: non c'è bisogno di distinguere tra finzione e realtà.

La rappresentazione artistica non lo richiede. E' Arte, non è realtà, non è finzione. La fotografia documentaristica di reportage è un'opinione di un osservatore, sempre e comunque, per come sceglie di esprimersi, per cosa dice scegliendo un'inquardatura piuttosto che un'altra, una lente piuttosto che un'altra, un bianco e nero piuttosto che un colore. Ogni inquadratura, in quanto tale, è indice di una scelta. Di un desiderio quindi. Che con la foto diventa realtà. L'artista quindi in realtà non "immortala nessun'altra realtà" se non quella sua interiore. Sia essa dominata da raziocinio lucido e preciso o puro sentimento.



stefano, fendereu, importantissima la tua considerazione sulla rapidità necessaria per uno scatto che coglie ed immortala l'attimo
Giuseppe78
QUOTE
E qui nasce un altro spunto... come distinguere la rappresentazione della realtà dalla costruzione di una realtà fittizia?

Se il fotografo è bravo... non si può...


Già...la sensazione che ho provato la prima volta che ho visto il "bacio" è rimasta la stessa che provo e continuerò a provare anche dopo aver appreso la sua costruzione a tavolino.
matteoganora
QUOTE(Al_fa @ Feb 8 2006, 03:37 PM)
L'artista quindi in realtà non "immortala nessun'altra realtà" se non quella sua interiore. Sia essa dominata da raziocinio lucido e preciso o puro sentimento.
*



Bellissimo pensiero!

Pure io sono per l'affermazione delle proprie scelte.
I grandi fotografi sono molto spesso quelli che si creano uno stile e lo portano avanti, i cui scatti si identificano a una prima rapida occhiata.
oesse
QUOTE(matteoganora @ Feb 8 2006, 09:36 AM)
Inizio a farmi delle domande. huh.gif
Si sta facendo un discorso su come ognuno di noi vede la foto street, opinioni, pensieri. E spero che ognuno sia libero di dire come la pensa...

Se tu preferisci usare un tele, nessuno te lo vieta, io però Cartier Bresson con il 70-200 non l'ho mai visto... e preferisco la street fatta con i grandangoli.
*




user posted image

ed ecco il 50 mm su pellicola...
Peccato non mi chiami Bresson...
Pero' condivido l'idea di Matteo, ovvero come lui mi trovo piu' a mio agio con le focali corte.
Scelta personale, non "legge".

.oesse.
matteoganora
QUOTE(oesse @ Feb 8 2006, 04:02 PM)
Scelta personale, non "legge".
*



Esatto, le leggi lasciamole fuori, sono le idee e le opinioni che contano! wink.gif

Un po bressoniana questa è, Marco, e molti altri tuoi scatti incarnano lo spirito della street.

E' vero anche, e forse tu potrai confermarmelo, che nei paesi orientali, esclusi quelli musulmani, l'approccio fotografico è più facile, la gente è meno diffidente verso gli obiettivi, e fare street usando focali corte è meno "rischioso" rispetto ad esempio al nostro paese, in cui un fotografo in strada è visto sempre un po di traverso.
Al_fa
Matteo dipende molto dall'approccio che si usa e dal contesto. A Milano per esempio sembra di essere a Tokyo, stesse reazioni. A Torino non è mediamente così banale, ora che c'è aria di Olimpiadi è un pochino più facile tuttavia. Piacenza non è facile per esempio, come in quasi tutte le medio-piccole.
oesse
QUOTE(matteoganora @ Feb 8 2006, 04:10 PM)
Esatto, le leggi lasciamole fuori, sono le idee e le opinioni che contano! wink.gif

Un po bressoniana questa è, Marco, e molti altri tuoi scatti incarnano lo spirito della street.

E' vero anche, e forse tu potrai confermarmelo, che nei paesi orientali, esclusi quelli musulmani, l'approccio fotografico è più facile, la gente è meno diffidente verso gli obiettivi, e fare street usando focali corte è meno "rischioso" rispetto ad esempio al nostro paese, in cui un fotografo in strada è visto sempre un po di traverso.
*



MAtteo, non ti nascondo che ad HK 2 settimane fa entrato in metropolitana vedo una signora intenta a truccarsi. Avevo la F5 al collo con il 28-70....era gia' su A....ho giusto aperto i diaframmi e scattato.
Si e' incazzata come una bestia, ha telefonoato a qualcuno epoi mi ha chiesto di cancellare la foto. Quando sono riuscito a farle capire che non era digitale, mi ha chiesto (sempre incazzata) di non pubblicarla e/o non venderla.
MA quasi quasi ora la posto...

wink.gif

.oesse.
Pagine: 1, 2
Salta a inizio pagina | Per vedere la versione completa del forum Clicca qui.