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grigna
Come da titolo sono curioso di sapere se cio che e' accaduto a mio nipote e' corretto.
L'anno scorso 30/06/2011 mio nipote si sposa,il fotografo professionista gli fa' il servizio in modo esemplare.
Poi gli chiede la liberatoria per esporre una foto gigante nella bacheca del suo negozio che da' sulla via pubblica.
Gli sposi gli negano la liberatoria,oggi trascorso un anno vedono la suddetta foto esposta in formato gigante sulla pubblica via.
E' corretto secondo voi il comportamento del professionista ?
Voi come vi comportate in situazioni analoghe ?
Grazie a tutti coloro che vorranno rispondere.
grazie.gif
Antonio Canetti
no! non è corretto.

Se ci sai fare puoi richiedere i danni senza neanche tirare fuori un legale, se è capa-tosta vai proprio un avvocato in modo che gli chiedi il doppio di quello che volevi più le spese legali.


Antonio
Clau_S
QUOTE(grigna @ Jul 5 2012, 09:53 PM) *
Come da titolo sono curioso di sapere se cio che e' accaduto a mio nipote e' corretto.
L'anno scorso 30/06/2011 mio nipote si sposa,il fotografo professionista gli fa' il servizio in modo esemplare.
Poi gli chiede la liberatoria per esporre una foto gigante nella bacheca del suo negozio che da' sulla via pubblica.
Gli sposi gli negano la liberatoria,oggi trascorso un anno vedono la suddetta foto esposta in formato gigante sulla pubblica via.
E' corretto secondo voi il comportamento del professionista ?
Voi come vi comportate in situazioni analoghe ?
Grazie a tutti coloro che vorranno rispondere.
grazie.gif


Non ho idea di come sia fatto e cosa riporti un contratto fotografico per un matrimonio o una cerimonia in genere. Ma se, come affermi, il fotografo ha prima chiesto la liberatoria e poi ha fatto di testa sua, difficilmente può risultare un comportamento corretto. Io documenterei il fatto (una foto alla vetrina come prova che la loro immagine era esposta), gli chiederei spiegazioni e poi agirei per ottenere un risarcimento. Di fatto il fotografo ha sfruttato gratis e senza autorizzazione l'immagine degli sposi per farsi pubblicità. Ne ha tratto guadagno e in qualche modo andrebbe ripagato. Se arrivano ad un accordo tra di loro meglio. Se il fotografo cerca di fare il furbo ci sono le vie legali.

Pongo invece una domanda. Il fatto di commissionare a qualcuno un lavoro fotografico a chi attribuisce la proprietà e diritti d'uso di una foto? Nel senso, io ti pago per fare degli scatti per me e in quanto pagato le foto diventano di mia proprietà o restano tue? Deve essere specificato nel contratto?
Nel primo caso oltre agli eventuali danni per l'uso dell'immagine degli sposi ritratti (che richiedeva senza dubbio la liberatoria) potrebbero pensare anche ad un risarcimento per la proprietà della foto stessa.
Valejola
QUOTE(Clau_S @ Jul 5 2012, 11:02 PM) *
Non ho idea di come sia fatto e cosa riporti un contratto fotografico per un matrimonio o una cerimonia in genere. Ma se, come affermi, il fotografo ha prima chiesto la liberatoria e poi ha fatto di testa sua, difficilmente può risultare un comportamento corretto. Io documenterei il fatto (una foto alla vetrina come prova che la loro immagine era esposta), gli chiederei spiegazioni e poi agirei per ottenere un risarcimento. Di fatto il fotografo ha sfruttato gratis e senza autorizzazione l'immagine degli sposi per farsi pubblicità. Ne ha tratto guadagno e in qualche modo andrebbe ripagato. Se arrivano ad un accordo tra di loro meglio. Se il fotografo cerca di fare il furbo ci sono le vie legali.

Pongo invece una domanda. Il fatto di commissionare a qualcuno un lavoro fotografico a chi attribuisce la proprietà e diritti d'uso di una foto? Nel senso, io ti pago per fare degli scatti per me e in quanto pagato le foto diventano di mia proprietà o restano tue? Deve essere specificato nel contratto?
Nel primo caso oltre agli eventuali danni per l'uso dell'immagine degli sposi ritratti (che richiedeva senza dubbio la liberatoria) potrebbero pensare anche ad un risarcimento per la proprietà della foto stessa.

Io sapevo che le foto sono di proprietà del fotografo, quindi decide lui a che prezzo fartele e/o se lasciarti i file originali...però nonostante siano di sua proprietà non può nè pubblicarle nè rivenderle a terze persone o usarle per scopi commerciale senza concessione dei presenti in foto.
Se ho detto castronerie correggetemi pure.
Attilio PB
La questione è complessa e ricca di sfaccettature, mettiamo un po' di punti fermi:
- la proprietà INTELLETTUALE della fotografia è sempre e comunque del fotografo e non può essere ceduta in nessun caso, se sei l'autore di uno scatto banalmente lo rimani per sempre, questo impedisce a chiunque altro di attribuirsi l'opera in qualsiasi caso e fa nascere al momento dello scatto tutti i diritti di sfruttamento dell'opera che apparterranno in origine all'autore.
- il diritto di sfruttamento dell'opera è disciplinato dai contratti stipulati tra i singoli, il fotografo puo' cedere qualsiasi diritto di sfruttamento, solo una parte di tali diritti, non cedere un bel nulla. Tipicamente a fronte di un pagamento il fotografo decide di cedere una parte o tutti i diritti sulle sue opere (con o senza negativi/raw, possibilità o meno di utilizzi commerciali degli scatti, utilizzo vincolato degli scatti così come sono oppure autorizzazione alla modifica degli stessi, ecc...)
- se nelle fotografie sono rappresentati soggetti riconoscibili e tali soggetti costituiscono il "soggetto" principale o comunque un soggetto rilevante dello scatto, tali soggetti possono rifiutare al fotografo l'autorizzazione all'utilizzo degli scatti (fatti salvi il diritto di cronaca, gli scopi didattici ed un po' di altre eccezioni) in qualsiasi momento, anche dopo aver rilasciato regolare liberatoria, questo perché il diritto all'immagine è un diritto superiore a quelli derivanti dall'aver prodotto una certa opera d'ingegno. Come dicevo sono fatti salvi il diritto di cronaca e l'uso didattico perché questi a loro volta sono diritti superiori a quelli del singolo, essendo diritti di cui beneficia la società intera e non un solo individuo. Nel caso in cui venga rilasciata liberatoria il soggetto sarà tenuto al pagamento degli eventuali danni derivanti dal ritiro dell'autorizzazione all'uso dell'immagine, ma rimane il fatto che il fotografo non potrà comunque usare quegli scatti nonostante abbia una liberatoria in mano.

Da qui a capire che tipo di contratto sia intercorso tra le parti, quali sono stati gli accordi verbali e quali siano gli usi in quel luogo specifico ce ne corre, il buon senso dovrebbe farla da padrone ma di questi tempi sembra scarseggiare smile.gif

ciao
a.
Vincenzo Ianniciello
QUOTE(Attilio PB @ Jul 6 2012, 02:08 AM) *
La questione è complessa e ricca di sfaccettature, mettiamo un po' di punti fermi:
- la proprietà INTELLETTUALE della fotografia è sempre e comunque del fotografo e non può essere ceduta in nessun caso, se sei l'autore di uno scatto banalmente lo rimani per sempre, questo impedisce a chiunque altro di attribuirsi l'opera in qualsiasi caso e fa nascere al momento dello scatto tutti i diritti di sfruttamento dell'opera che apparterranno in origine all'autore.
- il diritto di sfruttamento dell'opera è disciplinato dai contratti stipulati tra i singoli, il fotografo puo' cedere qualsiasi diritto di sfruttamento, solo una parte di tali diritti, non cedere un bel nulla. Tipicamente a fronte di un pagamento il fotografo decide di cedere una parte o tutti i diritti sulle sue opere (con o senza negativi/raw, possibilità o meno di utilizzi commerciali degli scatti, utilizzo vincolato degli scatti così come sono oppure autorizzazione alla modifica degli stessi, ecc...)
- se nelle fotografie sono rappresentati soggetti riconoscibili e tali soggetti costituiscono il "soggetto" principale o comunque un soggetto rilevante dello scatto, tali soggetti possono rifiutare al fotografo l'autorizzazione all'utilizzo degli scatti (fatti salvi il diritto di cronaca, gli scopi didattici ed un po' di altre eccezioni) in qualsiasi momento, anche dopo aver rilasciato regolare liberatoria, questo perché il diritto all'immagine è un diritto superiore a quelli derivanti dall'aver prodotto una certa opera d'ingegno. Come dicevo sono fatti salvi il diritto di cronaca e l'uso didattico perché questi a loro volta sono diritti superiori a quelli del singolo, essendo diritti di cui beneficia la società intera e non un solo individuo. Nel caso in cui venga rilasciata liberatoria il soggetto sarà tenuto al pagamento degli eventuali danni derivanti dal ritiro dell'autorizzazione all'uso dell'immagine, ma rimane il fatto che il fotografo non potrà comunque usare quegli scatti nonostante abbia una liberatoria in mano.

Da qui a capire che tipo di contratto sia intercorso tra le parti, quali sono stati gli accordi verbali e quali siano gli usi in quel luogo specifico ce ne corre, il buon senso dovrebbe farla da padrone ma di questi tempi sembra scarseggiare smile.gif

ciao
a.


...sottoscrivo e aggiungo che gran parte dei Fotografi Professionisti sono affiliati all'Associazione TAU VISUAL che fornisce ai propri soci tre tipologie di contratto in ciascuno dei quali e' esplicitamente indicato che "Il Fotografo potrà usare - se lo riterrà - le foto a scopo dimostrativo del proprio lavoro sia mediante depliant pubblicitari che pubblicazione su un sito web personale"...questo implica, in caso di firma del contratto, una chiara autorizzazione alll'uso dell'immagine...
...ovviamente la casistica e' variegata e ogni episodio costituisce un caso a se....
...in linea di principio generale, E' VIETATO pubblicare foto e video di persone senza la loro autorizzazione...
grigna
QUOTE(Vincenzo Ianniciello @ Jul 6 2012, 09:17 AM) *
...sottoscrivo e aggiungo che gran parte dei Fotografi Professionisti sono affiliati all'Associazione TAU VISUAL che fornisce ai propri soci tre tipologie di contratto in ciascuno dei quali e' esplicitamente indicato che "Il Fotografo potrà usare - se lo riterrà - le foto a scopo dimostrativo del proprio lavoro sia mediante depliant pubblicitari che pubblicazione su un sito web personale"...questo implica, in caso di firma del contratto, una chiara autorizzazione alll'uso dell'immagine...
...ovviamente la casistica e' variegata e ogni episodio costituisce un caso a se....
...in linea di principio generale, E' VIETATO pubblicare foto e video di persone senza la loro autorizzazione...

Grazie a chi mi ha risposto.
Quindi non e' una questione di tempo ?
io pensavo che scaduto l'anno solare il professionista potesse pubblicare liberamente le sue foto
che in sostanza la liberatoria (negata) avesse la durata del solo primo anno ?
mahhhh non so' se a mio nipote e' stato fatto firmare un contratto prima del servizio fotografico
o se semplicemente il professionista e' un "pignolo attaccabrighe"
grazie.gif
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