QUOTE(mr-fuso @ Dec 7 2011, 10:27 AM)

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1) Quindi la gamma dinamica vera sarà maggiore.
2) ..................... 12 bit sono 12 stop.
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Ci sono errori di base nel tuo ragionamento:
1) Perché fai partire la misura della gamma dinamica dal valore di zero? Perché non da un altro valore? La scena, in quei termini, ha una gamma dinamica di 13 diaframmi, 20-7 = 13 eV, non maggiore; NON bisogna calcolare la gamma dinamica riferita ad un valore di riferimento, si misura sempre e comunque per differenza di valori misurati, per definizione stessa di gamma.
2) Ma che ci azzecca la profondità di bits della fotocamera con la sua gamma dinamica? Niente, assolutamente nulla, sono due grandezze completamente diverse ed indipendenti
1) La misura della gamma dinamica della fotografia da catturare non la si può far partire, come valore minimo di riferimento per la misura, da un valore che NON fa parte dell’immagine da fotografare, diverso da zero, e non ha senso alcuno nemmeno farla partire da zero, essendo una differenza di valori, basta fare la misura diretta: la gamma dinamica è dunque sempre e comunque relativa a valori misurabili dalla fotocamera, ed è la differenza tra i due limiti misurati dall’esposimetro, nel nostro caso 13 diaframmi.
Come poi vai a registrare quei 13 diaframmi è un altro discors (vedi sotto)o, e le strade sono diverse, ma la gamma dinamica dell'immagine in quelle condizioni è quella, 13 eV
2) Non si può approssimare ila profondità di bits della fotocamera, ossia sensore e sua elettronica associata, con la gamma dinamica della fotocamera, la profondità di bits è solo l’indice di precisione della ricostruzione dell’immagine originale da parte di quel pixel che ha quella profondità di bits, e la profondità di bits del RAW, ossia della fotocamera, è decisa a piacere dal costruttore della fotocamera, in base alla precisione che la fotocamera deve avere, rispetto all’immagine reale, mentre la gamma dinamica del sensore è un limite tecnologico costruttivo di sensore: le due sono due cose completamente diverse e NON sono approssimabili.
La profondità di bits è poi un invariante al variare della sensibilità, non cambia con gli ISO, mentre la gamma dinamica del sensore varia e moltissimo con la sensibilità, ad alti ISO si dimezza.
Fotocamera buone hanno alta profondità di bits, per ricostruire meglio l’immagine originale, nel MF si arriva ai 16 bits, dato che devono dare grande fedeltà cromatica, mentre la gamma dinamica del MF resta sui 12 eV, pari pari come le DSRL, per tutte sempre misurata AL MINIMO DEGLI ISO, dato che ad alti ISO la gamma dinamica va a donnacce, mentre la profondità di bits è sempre la stessa.
Non ha dunque alcun senso approssimare la profondità di bits con la gamma dinamica e tutto il ragionamento cade per questa assunzione priva di fondamento.
Colgo l’occasione per aggiungere la conclusione pratica, operativa, di cosa fare in presenza di
gamme dinamiche estese tipo quella, per registrarle e stamparle:
- 13 diaframmi NON si catturano in un solo scatto, anche se il sensore ne ha 14 o 15 di gamma dinamica, dato che poi quel segnale così stiracchiato nei livelli minimi, non lo puoi usare in pratica in fotoritocco, per farci la fotografia, per stampa o monitor che sia.
In fotoritocco, per stampe di qualità, hai bisogno di immagine con segnale pulito, segnale che abbia un contenuto S/N maggiore del limite del 18%, valore standard di riferimento, di rapporto S/N, altrimenti non stampi roba buona.
Oltre al rumore, hai poi il problema che a bassi livelli di luminosità, ossia nelle ombre, indipendentemente dalla presenza o meno di rumore, il segnale del sensore è degradato, perde cromatismo e perde contrasto, vedi DxO: cala la profondità di colore del sensore, NON DEL RAW ad alti ISO, e cala la dinamica ad alti ISO, ossia quando hai poco segnale, dunque sotto certi livelli di scuro delle ombre, anche se di segnale ce n’hai un po’, non lo usi bene, la stampa è brutta, piatta, manca di colore e di contrasto.
-altra e fondamentale limitazione, è che 13 diaframmi NON si stampano, nessuna stampante e nessuna carta stampa 13 diaframmi ad oggi, ne stampi 6 o 7, non di più e se hai attrezzature d'alto bordo.
Dunque, volenti o nolenti, dobbiamo tagliare, e drasticamente, sempre e comunque, la gamma dinamica dell’immagine originale per stampare.
Per tagliarla, fondamentalmente ci sono due maniere:
- Scattare due o tre scatti, esposti diversamente, fonderli, e dopo lo scatto, in fusione, scegliere dove tagliare, bianchi, neri, o, e se sei bravo, toni intermedi.
- Fare uno scatto unico, decidendo prima dello scatto cosa tagliare.
A parer mio personalissimo, la seconda via è quella scelta dai fotografi bravi, quelli che, prima dello scatto, “vedono” la fotografia, e “vedono” che cosa “fa” la fotografia, se l’immagine è bella per i bianchi o per il tono basso o per i grigi: decidono l’impostazione da dare all’immagine ed espongono di conseguenza, tagliando quello che non interessa quando scattano.
La prima via, un HDR, sempre a parer mio, è molto più facile, non richiede decisione immediata, ed è dunque anche più comoda, è uno scarico di responsabilità immediata, ma, alla fine, spesso, tante volte, porta ad immagini piatte, squallide, magari coloratissime, ma squallide, senza vita, dato che non esaltano, il più delle volte, il messaggio del fotografo all’osservatore , manca l’interpretazione del fotografo.
Saluti cordiali