QUOTE(Mauro Villa @ Mar 2 2011, 07:42 AM)

Prendo atto del tuo punto di vista e lo rispetto anche se continuo a dissentire, i nostri militari non vanno in missione per morire, sperano tutti di tornare.
Qualsiasi operaio che ogni mattina va al lavoro sa benissimo che potrebbe essere vittima di un incidente, il più disparato a seconda del campo in cui opera, ma non ci pensa o pensa che a lui non accadra e in ogni caso conosce bene i pericoli che corre, è il nostro istinto. Così chi ha scelto di fare il militare anche, solo che i pericoli sono diversi e sono provocati.
E poi che dire delle forze dell'ordine, ogni giorno rischiano la vita senza muoversi dal nostro paese
e poi....vedi quello che non mi stà bene è la classificazione dei morti sul lavoro, per me sono tutti sullo stesso livello, tutti eroi o nessuno, tutti tengono alto l'onore del nostro paese: anche perchè alla fine anche i militari vengono compresi nel freddo numero dei morti sul lavoro dll'inail.
Concordo totalmente con te invece riguardo alla tua ultima frase, il dolore di chi resta è uguale per tutti.
Quel che dici ha senso. Ma il rischio che corre un muratore o un operaio, non è quello che corre un poliziotto o un soldato.
Il carabiniere, il poliziotto, il magistrato e gli altri insieme a loro, hanno dei rischi molto diversi. La camorra non è un tornio. Il tornio, di solito, non ti spara addosso. Non uccide i tuoi cari. Non ti fa saltare in aria la macchina, lungo la strada per Capaci.
E se non ci fossero loro a combattere questa guerra per noi, tu avresti il coraggio di prenderne il posto? Se credi che non ci sia differenza tra un magistrato antimafia (è una scelta) e un operaio, allora dovrebbe essere indifferente la cosa. Non si può semplicemente dire "sapevano a cosa andavano incontro". Certo che lo sapevano. Falcone e Borsellino, lo sapevano. E sono andati avanti ugualmente. Tanto per spiegarmi: preferiresti tuo figlio carpentiere o operaio, o saresti invece tranquillo e sereno se un giorno ti dicesse "papà voglio combattere la mafia, seguirò le orme di Falcone".
Non credo che dormiresti tranquillo. Capitasse a me, credo che non dormirei proprio. Sarei orgoglioso, non lo fermerei, ma avrei una paura fottu-ta. Se invece facesse il carpentiere sarebbe uguale, a livello di tranquillità?
L'operaio
potrebbe avere un incidente, ma potremmo anche averlo io e te, in macchina, andando al cinema. E' la stessa cosa. Tu ci pensi quando vai al cinema o in vacanza che potresti avere un incidente potenzialmente mortale? E si che ogni giorno muore qualcuno in strada (l'altro giorno una giovane attrice di 27 anni). Ma non ci pensi perchè dal tuo punto di vista è un evento non probabile. Probabilità che puoi ridurre se sei prudente. Saresti altrettanto tranquillo se fossi un testimone in un processo di mafia? Non credo. Sapresti di avere sempre un mirino puntato alla testa. Così vivono queste persone, e lo fanno per il Paese, perchè non si diventa ricchi a fare quel mestiere.
E così i soldati. Queste persone fanno un lavoro intrinsecamente più pericoloso degli altri e che, ogni anno, richiede il suo tributo.
Anche i lavori normali (camionisti, operai, muratori) richiedono il loro tributo. Ma questo rientra tra le cose che dobbiamo ridurre (eliminare no, l'incidente e la distrazione ci saranno sempre) al minimo, perchè in questi casi si può e si deve evitare che ci rimettano la vita quei lavoratori. E lo si può fare semplicemente rispettando le regole. Non è una frase fatta. Chi ha alvorato in piattaforme petrolifere sa che gli incidenti mortali sono passati da uno al mese 30 anni fa a zero all'anno oggi. Regole rigide, nessuna deroga, nessuna eccezione, pene severe ai trasgressori.
Non voglio assolutamente intendere che le morti bianche non siano rilevanti (sono un piaga sociale) o che il lavoro di un operaio o di un muratore sia poco importante. Ci mancerebbe altro.
Volevo semplicemente sottolineare che fare il soldato o il magistrato antimafia è certamente una scelta, ma è la scelta di un uomo o di una donna che scelgono di rischiare la loro stessa vita per il Paese. E questo fa loro onore.
Gli altri lavori (ovviamente
TUTTI onorevoli, rispettabili e indispensabili per la vita della nazione, dal barista al manager all'operatore ecologico) non richiedono però questo tipo di impegno.