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Marley86
Ciao,
ho come corpo macchina una D700 + 24-70 Nikkor. In LR o in Camera RAW di PS, quando devo settare le impostazioni per la nitidezza, non riesco a capire come impostarle.

Cioè, non dovrei stravolgere l'immagine dandone troppa, ma non capisco quando femarmi, in particolare con i dettagli.

Il raggio va in relazione alla risoluzione del sensore, quindi penso che con 12MP un raggio di 0,7 vada bene.
Ovviamente con valori di DETTAGLI a 30 e AMOUNT a 50 mi trovo bene.
Però non so se dando più nitidezza vado a rovinare il file che dovrò in seguito ritoccare ed infine ridimensionare.

Ho letto anche che qualcuno preferisce non darla quasi per niente questa nitidezza, lascindo le impostazioni di default in LR.

Ripeto, la mia paura è che se ne do un po troppa, rischio che quando do poi quella di output, mi si accentui troppo quella data in input.


Capisco che come dite sempre, ci hanno scritto libri su libri... ma non tutti dicono la stessa cosa.

Saluti
Marco
Massimo.Novi
QUOTE(Marley86 @ Jan 12 2011, 01:00 PM) *
....Capisco che come dite sempre, ci hanno scritto libri su libri... ma non tutti dicono la stessa cosa.


Se ci dici quali hai letto, vediamo se è il caso di confutare.

La regola di base è evitare aloni e limitare la nitidezza nel caso di ritratti o altro con dettagli ridotti ad alta frequenza.

Massimo
ges
Martin Evening nel suo libro “Adobe Photoshop CS5 for Photographers: A Professional Image Editor's Guide to the Creative Use of Photoshop”consiglia le segueti impostazioni.

Nei ritratti, per lasciare intatta la trama delle pelle:
Fattore 35
Raggio 1,2
Dettagli 20
Mascheratura 60

Per altri soggetti con molti dettagli:
Fattore 40
Raggio 0,5
Dettagli 50
Mascheratura 0

Scott Kellby nel suo ultimo libro “The Adobe Photoshop Cs5 Book for Digital Photographers” da delle indicazioni (Fattore, Raggio e Soglia) in merito alla maschera di contrasto di Photoshop, in cui afferma che il raggio benchè può arrivare addirutura a 250 px non dovrebbe mai superare i 3 (simpaticamente dice che chi arriva a valori alti del raggio “andrebbe messo in prigione”)

Sono comunque delle indicazioni di massima e quindi credo che i valori vanno sempre adattati a seconda del soggetto e della foto.

Direi che anche la nitidezza (come gli altri strumenti) si impara a dosarla correttamente solo con l’esperienza tenendo a mente quella regoletta che ha scritto manovi evitare aloni e limitarla nelle foto a bassa risoluzione.
Massimo.Novi
QUOTE(ges @ Jan 12 2011, 03:22 PM) *
Nei ritratti, per lasciare intatta la trama delle pelle:
...
Dettagli 20
Mascheratura 60

Per altri soggetti con molti dettagli:
...
Dettagli 50
Mascheratura 0
...


Una cosa: tenete presente che è sempre meglio valutare usando l'anteprima con il tasto ALT se si regolano la mascheratura e il dettaglio. In base al rumore ed alla trama, non sempre si possono avere valori fissi. Si sceglie un valore conservativo di base e poi su casi particolari si valuta.

Considerando che la risoluzione del monitor è molto bassa e che gli schermi fanno apparire contrasti che in stampa non si avranno.

Ovviamente ricordate che tali valori dipendono anche dalla fotocamera. Il valore 0.5 di una D700 viene applicato diversamente da 0.5 della D300 (e non per la dimensione del sensore).

Massimo
LucaCorsini
Argomento che mi sta molto a cuore.
Pensavo, visto che, come giustamente detto, queste regolazioni dipendono dall'immagine,
non si potrebbe ragionare su un esempio preciso?
In questo caso Marley potrebbe postare un NEF e poi chi vuole può dire quali siano i valori per lui più corretti.
Introducendo magari anche il concetto di "Nitidezza Selettiva" che spesso mi balena per la testa, vedi pennello correttivo di ACR.
Da cui la domanda : in caso di sfondo volutamente sfocato, se applico la Nitidezza a tutta l'immagine, non rovino lo sfocato stesso ?
Grazie

Massimo.Novi
QUOTE(d80man @ Jan 12 2011, 03:59 PM) *
...Introducendo magari anche il concetto di "Nitidezza Selettiva" che spesso mi balena per la testa, vedi pennello correttivo di ACR.
Da cui la domanda : in caso di sfondo volutamente sfocato, se applico la Nitidezza a tutta l'immagine, non rovino lo sfocato stesso ?


L'applicazione della nitidezza localizzata non è adatta nella maggior parte dei casi. Fanno eccezione alcuni tipi di ritratto in cui un "oversharpen" degli occhi può essere piacevole. E magari alcuni casi di lieve sfocatura di certi dettagli.

Ma ricordate SEMPRE che la nitidezza è in realtà CONTRASTO!

Per cui non rendere l'immagine più nitida (cosa ormai impossibile dopo lo scatto) ma solo leggermente più contrastata con un algoritmo specifico.

Da cui il fatto che, se non si esagera con le regolazioni (creando aloni e salti eccessivi), lo "sfocato" di ripresa non viene praticamente influenzato dalla nitidezza del software. Lì si tratta di profondità di campo, qui di microcontrasto. Ovviamente parlo di sfocati notevoli, come quelli di un 85 1.4 o di un 200 2.8 con soggetto ben distante dallo sfondo.

Massimo
capannelle
D80man: l'idea degli esempi è molto interessante, anche se c'è la "variabile monitor" da tenere in considerazione...

Manovi, leggerti è sempre un piacere
LucaCorsini
QUOTE(capannelle @ Jan 12 2011, 04:44 PM) *
D80man: l'idea degli esempi è molto interessante, anche se c'è la "variabile monitor" da tenere in considerazione...

Manovi, leggerti è sempre un piacere

Quoto entrambe le considerazioni smile.gif
Marley86
Ciao,
eccovi un NEF.
Io proporrei:

Fattore 50
Raggio 0.6
Dettagli 30
Maschera 20

Forse dettagli è un pò troppo...

saluti
Marco

manovi,
ho letto Fotoelaborazione creatività e tecnica, di Eismann e Duggan
oltre a svariati articoli sul web


Non so se sbaglio ma chiarire questi concetti su un forum come questo, dove ci sono fortunatamente persone preparate e disponibili (come te) è molto più veloce ed efficace.



Vi posto un link che ho trovato:
Martin Evening
Dob_Herr_Mannu
E se uno usa NX2 per la conversione e poi PS per l'editing come fa a regolarsi..?
thepak
seguo con interesse questa discussione, dovrei applicare nitidezza a diverse foto di ritratti fatte in interni con flash della D7000, sto ancora valutando che valori applicare..
dimapant
QUOTE(thepak @ Jan 13 2011, 03:08 AM) *
seguo con interesse questa discussione, dovrei applicare nitidezza a diverse foto di ritratti fatte in interni con flash della D7000, sto ancora valutando che valori applicare..


C'è un'altra discussione di pochi giorni fa sullo sharpening, non solo quello di imput (termine errato: si chiama capture sharpening, di scatto), con anche un ritratto: lo sharpening è molto importante ai fini del risultato finale.

Dacci una letta, ci sono anche i valori numerici che uso io ed altri.

Ricordo poi che per esaminare lo sharpenng al monitor sul quale si lavora in fotoritocco, se si usa come programma Photoshop, è necessario dare l'informazione a Photoshop su quale sia la reale risoluzione del monitor, ben precisa, all'unita di PPI, quella misurata realmente con il metro sul monitor, ed osservare lo sharpening artistico con immagine alla dimensione di stampa, impostabile su Photoshop, non dimensioni a caso.

La discussione è qui

http://www.nikonclub.it/forum/index.php?sh...p;#entry2274966

saluti cordiali
dimapant
QUOTE(Marley86 @ Jan 12 2011, 01:00 PM) *
Ciao,
ho come corpo macchina una D700 + 24-70 Nikkor. In LR o in Camera RAW di PS, quando devo settare le impostazioni per la nitidezza, non riesco a capire come impostarle.

Cioè, non dovrei stravolgere l'immagine dandone troppa, ma non capisco quando femarmi, in particolare con i dettagli.

Il raggio va in relazione alla risoluzione del sensore, quindi penso che con 12MP un raggio di 0,7 vada bene.
Ovviamente con valori di DETTAGLI a 30 e AMOUNT a 50 mi trovo bene.
Però non so se dando più nitidezza vado a rovinare il file che dovrò in seguito ritoccare ed infine ridimensionare.

Ho letto anche che qualcuno preferisce non darla quasi per niente questa nitidezza, lascindo le impostazioni di default in LR.

Ripeto, la mia paura è che se ne do un po troppa, rischio che quando do poi quella di output, mi si accentui troppo quella data in input.
Capisco che come dite sempre, ci hanno scritto libri su libri... ma non tutti dicono la stessa cosa.

Saluti
Marco


Sul capture sharpening è assolutamente necessario stare nei valori giusti, e, nel dubbio, stare sempre con valori più BASSI del valore giusto.

Quali sono i valori giusti: Martin Evening ti dà delle ottime basi di partenza, e te le dà per praticamente tutte le tipologie di fotografia, dunque usa quelli e non ti discostare molto dai valori che lui, con il beneplacito di Adobe, ti consiglia.

Poi troverai che ci sono delle eccezioni e si possono violare un po' ma quelli sono ottimi valori.

Il capture sharpening giusto, misurato ad occhio nudo, sembra SEMPRE troppo poco, ed invece va bene così.

Se ne dai di più, troppo, dopo, ed ahimè, anche molto dopo, a fotoritocco anche molto avanzato, o addirittura dopo che hai stampato, ti accorgi che ci sono segni di artefatto e ti tocca ripartire da zero.

Meglio, estremamente meglio un'immagine un po' morbidina che con artefatti anche poco visibili, o leggere alonature da eccessivo sharpening, se ti viene così l'immagine è da buttar via.

Con Photoshop il rishio che c'è sempre in agguato, è il rischio di esagerare, su tutto, e si vedono stampe fatte male ovunque, anche in mostre più o meno blasonate.
Al Photoshow a Roma questa estate c'erano centinaia di stampe, ma poche, veramente ben poche erano decenti, sempre rovinate per esagerazioni, metamerismo non perfettamente corretto, leggeri aloni etc.

Saluti cordiali
LucaCorsini
QUOTE(Marley86 @ Jan 12 2011, 08:20 PM) *
Ciao,
eccovi un NEF.
...

Si ma il NEF ?
Marley86
non riesco a caricarlo. scusate
ges
QUOTE(Marley86 @ Jan 13 2011, 02:05 PM) *
non riesco a caricarlo. scusate


Prova prima a comprimerlo con un apposito programma (es. winzip) e poi lo carichi.
Marley86
QUOTE(dimapant @ Jan 13 2011, 08:10 AM) *
Ricordo poi che per esaminare lo sharpenng al monitor sul quale si lavora in fotoritocco, se si usa come programma Photoshop, è necessario dare l'informazione a Photoshop su quale sia la reale risoluzione del monitor, ben precisa, all'unita di PPI, quella misurata realmente con il metro sul monitor, ed osservare lo sharpening artistico con immagine alla dimensione di stampa, impostabile su Photoshop, non dimensioni a caso.



scusa,non capisco.
Se il monitor ha un certo numero di pixel (risoluzione) e ogni pixel un determinato valore dimensionale.

Ingrandendo al 100% dovrei vedere realmente pixel per pixel della foto, indipendentemente dai DPI che il sistema operativo mi fa vedere (72 DPI per MAC e 96 per window).

ciao
maxiclimb
QUOTE(Marley86 @ Jan 13 2011, 02:12 PM) *
scusa,non capisco.
Se il monitor ha un certo numero di pixel (risoluzione) e ogni pixel un determinato valore dimensionale.

Ingrandendo al 100% dovrei vedere realmente pixel per pixel della foto, indipendentemente dai DPI che il sistema operativo mi fa vedere (72 DPI per MAC e 96 per window).

ciao


Non è così, i DPI dipendono dal monitor, NON dal sistema operativo.
E i pixel NON hanno nessuna dimensione fisica, sono Adimensionali.
Se ingrandisci al 100%, e prendi un righello da disegno, ti accorgerai che a monitor diversi corrisponde una dimensione di immagine diversa.

Però Alessandro intendeva un'altra cosa...

Il Capture Sharpening va applicato visualizzando al 100% (qualcuno usa anche il 200% ma non sono troppo d'accordo).

Altra cosa è lo sharpening "creativo", che si valuta meglio osservando l'immagine a quella che sarebbe la grandezza naturale una volta stampata, e quindi bisogna istruire photoshop per poterla visualizzare, fornendo il valori esatti di risoluzione del monitor, che sono anche molto diversi uno dall'altro.
Personalmente NON adotto questa tecnica, perchè in genere non mi necessita un passaggio di sharpening creativo, e perchè nel caso ho imparato con l'esperienza a giudicarlo anche stando al 100%.
Questo è possibile stampando in proprio, con un laboratorio diventa più complesso.

Infine lo sharpening per la stampa, è un ulteriore passaggio, e quello va fatto con parametri fissi che dipendono da carta e stampante, c'è poco da inventare.
Per quello uso un plugin apposito che restituisce i valori adatti senza dover smanettare.

Poi tutto dipende dal grado di pignoleria personale, dalle proprie esigenze e dalla propria capacità di... vedere le differenze, aspetto per nulla scontato. smile.gif
alessandro pischedda
E' positivo utilizzare "chiarezza" in camera raw per dare un capture sh.?
Personalmente ne do un minimo (10 ..15 max 20) e ne ricevo l'impressione, scusate il termine "bovino"..di microcontrasto, meno invasivo, anche nell'ottica di dare contrasto poi in ps.
Puo' chiarezza essere utilizzato per questo scopo?
maxiclimb
QUOTE(esclavo @ Jan 13 2011, 03:52 PM) *
E' positivo utilizzare "chiarezza" in camera raw per dare un capture sh.?
Personalmente ne do un minimo (10 ..15 max 20) e ne ricevo l'impressione, scusate il termine "bovino"..di microcontrasto, meno invasivo, anche nell'ottica di dare contrasto poi in ps.
Puo' chiarezza essere utilizzato per questo scopo?


E corretto usarlo, ovviamente, altrimenti non ci sarebbe nemmeno la possibilità....

Ma non si chiama "capture sharpening".

Lo sharpening "di cattura" serve per recuperare la nitidezza persa con la demosaicizzazione dei sensori Bayer, la Chiarezza invece agisce con valori completamente diversi.

E' in pratica la riproposizione della tecnica cosiddetta "Hiraloam", ovvero High Radius, Low Amount.

Se imposti una maschera di contrasto su photoshop usando valori di raggio alti (20-30 pixel o più) e bassa intensità, ottieni praticamente lo stesso effetto.
(Alla faccia di quel buontempone di Scott Kelby e la sua idea di "mettere in prigione" chi va oltre i 3 pixel! biggrin.gif )
Massimo.Novi
QUOTE(esclavo @ Jan 13 2011, 03:52 PM) *
E' positivo utilizzare "chiarezza" in camera raw per dare un capture sh.?
...
Puo' chiarezza essere utilizzato per questo scopo?


Direi che la Chiarezza (Clarity) è più utile per dare un poco di "pop" a certe immagini piatte ma non lo trovo adatto per lo sharpening di acquisizione in quanto è come operare a raggio molto elevato e quindi si perde dettaglio.

Massimo
LucaCorsini
QUOTE(maxiclimb @ Jan 13 2011, 03:37 PM) *
...
Il Capture Sharpening va applicato visualizzando al 100% (qualcuno usa anche il 200% ma non sono troppo d'accordo).
Perchè ?
...
Poi tutto dipende dal grado di pignoleria personale, dalle proprie esigenze e dalla propria capacità di... vedere le differenze, aspetto per nulla scontato. smile.gif
Esatto, ma il forum serve a imparare a 360°, a essere sempre più esigenti e pignoli, cercando difetti sempre più nascosti per migliorare.

Rilancio una domanda
Poniamo che la destinazione del mio JPG finale sia il monitor
visto che la Nitidezza è stettamente legata alla risoluzione finale della immagine stessa
non andrebbe fatto prima il ridimensinamento dell'immagine ?
mi sto annodando ...


Marley86
"E i pixel NON hanno nessuna dimensione fisica, sono Adimensionali.
Se ingrandisci al 100%, e prendi un righello da disegno, ti accorgerai che a monitor diversi corrisponde una dimensione di immagine diversa."


Scusa, ma i pixel non sono gli elementi che costituiscono lo schermo?
dimapant
QUOTE(d80man @ Jan 13 2011, 05:07 PM) *
.......
non andrebbe fatto prima il ridimensinamento dell'immagine ?
mi sto annodando ...


No.

Il capture sharpening si fa ESCLUSIVAMENTE sul RAW, dunque sul formato nativo della fotocamera; il RAW NON è un'immagine, non è un file immagine, non ha uno spazio colore associato come tutte le immagini vere, è solo un mucchio di numeri al quale sono associate TANTE immagini anche molto diverse tra di loro, immagini che il monitor ti presenta come vuoi tu tramite la regolazione dei cursori del convertitore di RAW, ossia tramite la manipolazione del mucchio di numeri entro certi limiti (dinamica luminosa e cromatica).

Il capture sharpening si dà dunque sul RAW, ossia ben prima della creazione del file immagine, Tiff o Jpeg che sia per te, e dunque ben prima della formazione dell'immagine e di qualsiasi dimensionamento tu dia all'immagine alla conversione (anche ACR ne permette diversi di dimensioni, preselezionate) e chiaramente prima di qualsivoglia eventuale ridimensionamento successivo di quella immagine, prima del formato finale.

ATTENZIONE! Se scatti in Jpeg, il capture sharpening ce lo fa la fotocamera e dunque NON ci va rifatto!

Perché osservarlo al 100%?
Il capture sharpening va a recuperare la perdita di nitidezza di scatto dovuta ad abbassamento della risoluzione nell’ottica, filtro passa basso e filtro di Bayer, ossia va a recuperare una perdita di MICROCONTRASTO, alla fine aumenti il contrasto su dimensione piccolissima, aumenti appunto il microcontrasto e per vedere l’effetto su quella dimensione piccola, tu vuoi che il micro contrasto sia riportato per quanto possibile ai valori ottimali per quella foto, NON di più, la foto va ingrandita al 100% (io mi trovo meglio al 200%) per vedere bene i particolari minutissimi, di uno o due pixel.


Lo sharpening artistico e quello di stampa si danno entrambi sul formato finale, qualsiasi sia l’uso che se ne fa di quella immagine.
Lo sharpening artistico è anche lui contrasto, sempre operante in parte anche sul microcontrasto, ma in forma molto più accentuata, invasiva, del capture sharpening, e spesso interessante ampiezze anche di tanti pixel, dunque contrasto vero e proprio, dunque andrebbe osservato sulla dimensione reale di stampa per vederne l’effettivo effetto, anche se qualcuno si trova bene osservando a maggior ingrandimento (qui gioca l’esperienza personale).

Quello di stampa/output è dedicato proprio a quel tipo di stampa/tipo di output , dunque si dà sul formato di stampa, alla risoluzione di stampa e per quel preciso tipo di stampa e quel preciso tipo di carta usata per quella stampa.
Se usi il monitor, non cambia nulla, solo i valori, ma il concetto è identico.

Sperando tutto chiaro, saluti cordiali
dimapant
QUOTE(Marley86 @ Jan 13 2011, 06:02 PM) *
"E i pixel NON hanno nessuna dimensione fisica, sono Adimensionali.
Se ingrandisci al 100%, e prendi un righello da disegno, ti accorgerai che a monitor diversi corrisponde una dimensione di immagine diversa."


Scusa, ma i pixel non sono gli elementi che costituiscono lo schermo?


No.
I pixel costituiscono l'immagine presentata sullo schermo (pixel = picture element).
lo schermo è costituito, dipendendo dalla tecnologia, da LED o da fosfori, o altro (non so come sono fatti altri schermi tipo al plasma etc).

A schermi diversi per dimensione, come ti hanno già detto, e con un'immagine presentata composta dallo stesso numero di pixel, quello più grande, con immagine più grande, ha associati pixel più grandi, mentre i suoi led o quanto diavolo altro lo compone, hanno dimensione fissa, che non cambia chiaramente con le immagini che presenta.
saluti cordiali
alessandro pischedda
QUOTE(ges @ Jan 12 2011, 03:22 PM) *
Nei ritratti, per lasciare intatta la trama delle pelle:
Fattore 35
Raggio 1,2
Dettagli 20
Mascheratura 60

Per altri soggetti con molti dettagli:
Fattore 40
Raggio 0,5
Dettagli 50
Mascheratura 0


Una conferma..

nel ritratto noto che viene indicato un raggio maggiore (quindi teoricamente un alone piu' esteso) rispetto al settaggio landscape che pur essendo per foto con molti dettagli ha raggio 0,5.

Questo dovrebbe essere un controsenso poiche' un ritratto dovrebbe essere piu' delicato e "fine" di una scogliera, per dire ma....vediamo se ho capito cosa intende..

Noto che nel ritratto c'e' una mascheratura a 70 e il dettaglio ridotto a 20.
La mia interpretazione e': Un raggio maggiore e' utile per i dettagli forti che vanno evidenziati come occhi sopraciglia, la mascheratura maggiore pero' escludera' buona parte della pelle lasciano fuori i dettagli di cui sopra...e' come fare un lavoro selettivo.
Il dettaglio e' ridotto a 20 perche', trattandosi di ritratto , si rimane piu' delicati.

Invece nel landscape, il fattore e' maggiore perche' serve un complessivo contrasto piu' d'impatto, il raggio e' inferiore per mantenere la pulizia anche nei dettagli fini senza nessuna parte in particolare, il dettagli e' maggiore per la visualizzazione globale piu' forte, un po' come il fattore, e la mascheratura e' a zero perche'tutta l'immagine va contrastata.

E' giusta questa interpretazione? Scrivo questo per assimilare bene anche la filosofia dell'applicazione dei comandi non solo "nel paesaggio fai cosi'", cosa che spesso un po' manca anche nei testi.
Marley86
quindi in un monitor con risoluzione 1920x1080 da 19 pollici e uno da 27, per esempio che sia LCD, una stessa foto a pieno schermo sarà caratterizza dallo stesso numero di pixel, ma ogni pixel sarà composto da più o meno elementi di visualizzazione (fosfori o nn so negli LCD).

sbaglio o è corretto?


Domanda: è meglio un monitor da 22 con risoluzione 1920x1080 oppure uno da 22" con risoluzione 1600x1200 ?

ciao
maxiclimb
QUOTE(d80man @ Jan 13 2011, 05:07 PM) *
Poniamo che la destinazione del mio JPG finale sia il monitor
visto che la Nitidezza è stettamente legata alla risoluzione finale della immagine stessa
non andrebbe fatto prima il ridimensinamento dell'immagine ?
mi sto annodando ...


Un momento, partiamo dal presupposto che non scattiamo solo per immagini da web.
Il capture sharpening si fa sulla foto a piena risoluzione, così come esce dalla reflex.
In realtà, il capture sharpening, siccome serve per rimediare all'interpolazione di bayer che è fissa, andrebbe in teoria lasciato invariato per QUALSIASI immagine.
Perchè il decadimento dovuto alla demosaicizzazione è identico per qualsiasi soggetto.
Poi, andrebbe applicato una sharpening ulteriore "creativo" adatto caso per caso.
Ma siccome oggi le regolazioni su ACR sono così sofisticate, molti preferiscono variare le impostazioni in base al soggetto per saltare un passaggio e partire già con una nitidezza definitiva.
Anche perchè con l'evoluzione dei raw converter ormai la necessità di passare da Photoshop è sempre minore, e spesso si può ottenere un file pronto all'uso direttamente da Camera Raw o Lightroom senza ulteriori passaggi.
Detto questo, una volta aperto in PS il file con il capture sharpening applicato a piena risoluzione, si ridimensiona per il web, e si applica la nitidezza di output con i valori adatti al file ridimensionato.
Se invece decidi di esportare direttamente il file ridimensionato da ACR (ma dipende dal tuo workflow, io non lo faccio mai), allora si, dovresti impostare prima le dimensioni e regolare i parametri di nitidezza alla bisogna.

QUOTE(Marley86 @ Jan 13 2011, 06:02 PM) *
"E i pixel NON hanno nessuna dimensione fisica, sono Adimensionali.
Se ingrandisci al 100%, e prendi un righello da disegno, ti accorgerai che a monitor diversi corrisponde una dimensione di immagine diversa."


Scusa, ma i pixel non sono gli elementi che costituiscono lo schermo?


C'è un po' di confusione, perchè la parola Pixel significa Picture Element, ovvero la più piccola informazione che costituisce l'immagine.
Viene espresso con valori RGB, per esempio 220, 180, 120.
Ma in questi numeri non c'è alcun riferimento alla dimensione, come dicevamo un pixel è adimensionale.
Però, facendo un po' di confusione si definiscono pixel anche i fotodiodi dei sensori (che non hanno megapixel, ma generano files di un certo numero di megapixel...)
Allo stesso modo i monitor, i cui punti lminosi che generano l'immagine sono anch'essi definiti pixel, ma sono un'altra cosa.
Sul monitor i pixel hanno una dimensione fisica che dipende da... quanti ce ne sono in un determinato spazio, e quindi la risoluzione reale dei monitor cambia da un prodotto all'altro a seconda del tipo di pannello.
A parità di n° dei pixel, e quindi di risoluzione complessiva, un monitor più grande avrà una risolvenza minore (meno pixel per pollice)
La storia dei 72 e 96 dpi... è una storia, i monitor sono praticamente tutti diversi tra di loro, e non dipende dal sistema operativo come dicevamo.

QUOTE(esclavo @ Jan 13 2011, 07:03 PM) *
Una conferma..
........

E' giusta questa interpretazione? Scrivo questo per assimilare bene anche la filosofia dell'applicazione dei comandi non solo "nel paesaggio fai cosi'", cosa che spesso un po' manca anche nei testi.


Si, è corretto.

Proviamo a fare una distinzione: un ritratto è da considerarsi un soggetto con dettaglio "finito", metre un paesaggio ha dettaglio "infinito".
Cosa significa?
Significa che in un ritratto stampato, avvicinandomi non sento la necessità o il desiderio di vedere sempre più particolari.
Una persona normalmente la si osserva da una certa distanza, e quando distinguo con chiarezza le ciglia, i capelli o le striature delle iridi... basta e avanza, non ho necessità di entrare dentro i pori della pelle per esplorare...

Una stampa di paesaggio invece ha dettaglio "infinito" perchè idealmente più la ingrandisco e più mi aspetto di vedere particolari. Posso ingrandire quella montagna a km di distanza e vorrei poter vedere i canaloni, le rocce, i licheni su di esse, le formiche che ci camminano sopra... e via così.

In un ritratto ci sono meno "dettagli fini" da esaltare, mentre un paesaggio è molto più ricco di trame e tessiture sottili.
Usando una maschera, nel ritratto escludiamo la nitidezza al di sotto di una certa soglia, perchè non serve e finirebbe solo per esaltare i difetti come le imperfezioni della pelle, mentre le linee importanti sono ben delineate e si possono esaltare con un raggio più ampio e con una intensità maggiore.
Nel paesaggio invece andiamo proprio alla ricerca del particolare minuto e nascosto, quindi niente maschera, e dettaglio superiore.
maxiclimb
QUOTE(Marley86 @ Jan 13 2011, 07:49 PM) *
quindi in un monitor con risoluzione 1920x1080 da 19 pollici e uno da 27, per esempio che sia LCD, una stessa foto a pieno schermo sarà caratterizza dallo stesso numero di pixel, ma ogni pixel sarà composto da più o meno elementi di visualizzazione (fosfori o nn so negli LCD).

sbaglio o è corretto?
Domanda: è meglio un monitor da 22 con risoluzione 1920x1080 oppure uno da 22" con risoluzione 1600x1200 ?

ciao


Esempio un po' fuorviante, visto che non dici quanti pixel ha IL FILE... il fatto che sia vista a pieno schermo significa poco o niente. smile.gif
E comunque due monitor da 19 e 27 pollici sono molto diversi, e non avranno mai la stessa risoluzione, altrimenti la risolvenza (pixel pitch) sarebbe davvero troppo diversa.

Per i monitor: il primo è un fullHD in formato 16/9, mentre il secondo è in formato 3/4.
Dipende quindi dalla destinazione d'uso e dalle preferenze personali, non si può dire è meglio o peggio a prescindere.
Rinux.it
QUOTE(manovi @ Jan 12 2011, 04:06 PM) *
Ma ricordate SEMPRE che la nitidezza è in realtà CONTRASTO!


Ti riporto pari pari un articolo di un nostro "comune amico" a nome Attilio Gagliardi che, mi pare, non la pensa esattamente come te.

<<Quando si parla in generale di nitidezza mentalmente ci riferiamo ad un concetto piuttosto intuitivo, immaginiamo una figura ricca di dettagli tutti ben leggibili e distinguibili, ma in realtà ciò che stiamo apprezzando in questa situazione non è ciò che correttamente dovremmo definire con nitidezza, bensì con acutanza. I due concetti sono sensibilmente diversi, la nitidezza riguarda la capacità di rendendere in modo diverso due soggetti (o due punti del nostro soggetto) diversi, viceversa l'acutanza ci indica quanto contrasto, quanta differenza di "luminosità", c'è tra due soggetti (o punti del nostro soggetto) vicini. Un dettaglio potrebbe essere nitido ma non contrastato, come potrebbe essere contrastato ma meno nitido, purtroppo al crescere del contrasto diminuisce la nitidezza, ora vediamo perché.

Un esempio, il capello biondo su una guancia molto chiara: la differenza cromatica che ci può essere tra alcuni capelli biondi su una pelle chiara potrebbe essere molto poca, un obiettivo, ma in generale un qualsiasi sistema di acquisizione/rappresentazione, molto nitido restituirà un'immagine dove sono preservati gli esatti colori di ogni punto della guancia e di ogni passaggio tonale, in modo che anche i capelli più sottili e simili per colore siano, ad un'attenta osservazione, distinguibili.
Il fatto che siano distinguibili ad un'osservazione attenta, però, non significa che io li riesca ad apprezzare con semplicità, l'esempio eclatante per capire il concetto è dato dai capelli neri: se invece che bionda la mia modella fosse mora io non avrei alcuna difficoltà a distinguere facilmente il capello nero sulla guancia.

Cosa sta cambiando quindi tra le due situazioni? Certamente non la nitidezza, a parità di condizioni di acquisizione e rappresentazione, tuttavia per il mio occhio, che è sempre lo stesso, l'immagine con il capello nero appare più comprensibile, più facilmente apprezzabile, perché ciò che è cambiato è il contrasto tra il chiarore della pelle ed il nero del capello.
In sostanza quindi ciò che apprezziamo più facilmente e che ci offre la maggiore sensazione di "nitidezza" in realtà è il contrasto tra due punti/elementi/soggetti, mentre la nitidezza vera esula dal valore di contrasto, un obiettivo nitido mi rende leggibili dei passaggi tonali minimi, dove il contrasto è praticamente nullo. Questo aspetto è in generale sottovalutato o mal compreso ma ci sono degli ambiti fotografici dove invece è determinante: nelle riproduzioni d'arte noi non dobbiamo offrire una sensazione ma restituire nel modo più fedele immaginabile ciò che abbiamo davanti, se la "Starry Night" di VanGogh si presta con i suoi colori netti e brillanti ad una rappresentazione più contrastata, certamente quando dobbiamo riprodurre una "Gioconda" abbiamo invece la necessità di ritrovare tutta la nitidezza possibile per preservare ognuno dei delicatissimi passaggi di colore che Leonardo ha messo nel suo dipinto.

Facciamo un passo avanti ulteriore e passiamo dal capello, elemento dallo spessore nullo, ad oggetti adiacenti ma dalle dimensioni maggiori. Immaginiamo adesso un albero, pieno di foglie tutte verdi, illuminato dalla stessa luce, cosa ci permette di distinguere una foglia dall'altra? Il bordo. Il bordo di ogni singola foglia avrà una variazione tonale minima rispetto alla foglia adiacente, un obiettivo molto nitido ci restituirà queste variazioni tonali in modo fedele e noi, ad un'attenta osservazione, riusciremo a cogliere le singole foglie.

Tuttavia possiamo anche sforzarci molto meno: se aumentiamo il microcontrasto avremo che i passaggi tonali tra una foglia e l'altra diventeranno più decisi e percepibili, meno accurati, ma più facilmente percepibili, in sostanza andremo creare quell'effetto bordo che ci consentirà di individuare con maggiore immediatezza i confini delle singole foglie, avendo la percezione di una maggiore "nitidezza". Anche qui il concetto è fondamentalmente errato, maggiore nitidezza è avere un bordo foglia con tutti i suoi valori variabili in funzione della diversa incidenza della luce, variabili anche di pochissimo in funzione della variazione minima della luce che colpisce i diversi punti diversamente inclinati rispetto al sole, tuttavia ai fini della percezione di "limpidezza" dell'immagine avere un bordo foglia più netto, scuro, anche monocolore ma deciso, è preferibile.

Sono coniugabili i due aspetti? Posso avere un obiettivo nitido e contrastato contemporaneamente? Fino ad un certo punto si, oltre una certa misura di nitidezza e contrasto devo iniziare a sacrificare uno dei due aspetti per dare preferenza all'altro: se torniamo alle foglie è facilmente comprensibile, la gamma di verdi compatibili con le foglie di un Platano è una gamma finita e facilmente esaurita dalla luce di un tramonto che colpendo il nostro Platano ci mostrerà tutte le possibili sfumature che quelle foglie potrebbero mai assumere. Per aumentare la sensazione di leggibilità dell'immagine io dovrò aumentare il contrasto tra i vari passaggi tonali ma i passaggi tonali che ho sono già tutti quelli possibili quindi non posso far diventare un verde chiaro ancora più chiaro ed un verde scuro ancora più scuro perché uscirei dalla gamma dei verdi compatibili con quel soggetto (un verde tendente al blu non sarà mai credibile su un platano nonostante offra più contrasto) quindi cosa posso fare per incrementare comunque la sensazione di leggibilità? Comprimere le gamme tonali dei passaggi intermedi: il verde più scuro che ho è un verde 10, il più chiaro è un verde 100 e dentro ho tutti i verdi intermedi; tra due foglie potrebbe esserci lo scarto di un solo valore, verde 54 e verde 55, rendendole quasi indistinguibili, come faccio a distinguerle? Comprimendo i passaggi tonali.

Tutti i verdi da 10 a 14 diventano verde 10
tutti i verdi da 15 a 24 diventano verde 20
tutti i verdi da 25 a 34 diventano verde 30
tutti i verdi da 35 a 44 diventano verde 40
tutti i verdi da 45 a 54 diventano verde 50
tutti i verdi da 55 a 64 diventano verde 50
ecc...

Ecco fatto che le mie foglie, una verde 54 ed una verde 55 diventano non più distati solo un tono di verde ma distanti ben 10 toni di verde e quindi distinguibili facilmente una dall'altra.
Ho più dettaglio o nitidezza nell'immagine? Chiaramente no, ne ho un decimo rispetto a prima, le mie foglie non sono più foglie ricche di sfumature ma solo foglie a tinta piatta, ma nel complesso distinguerò meno elementi con più immediatezza ricavandone un'impressione di maggiore leggibilità.

Chiaramente l'esempio qui sopra è un'esemplificazione estrema per spiegare il concetto, nella pratica il fenomeno è un pochino più complesso, in sede progettuale si decide come far comportare un obiettivo, anche in funzione del supporto su cui andrà a lavorare (pellicola, sensore, sensore a grande densità di pixel, ecc...) e della destinazione d'uso appunto, se professionale o amatoriale ed in quali ambiti, ma ci andiamo a perdere in discorsi molto probabilmente inutili per le nostre esigenze medie.>>


E allora che mi dici?
Ciao,
Rinux.
maxiclimb
Rinux, sono due cose diverse. rolleyes.gif
Un conto sono le ottiche, altra cosa è il SOFTWARE.
Il software non ha modo di modificare la nitidezza reale di una foto, che dipende in primis dall'obbiettivo e poi dalle specifiche del sensore.

L'unico modo in cui un software può aumentare la nitidezza percepita (non reale, percepita) è appunto aumentare il contrasto tra pixel adiacenti.

Nessuna contraddizione tra quello che dice Attilio e quanto detto da manovi. smile.gif

QUOTE
Cosa sta cambiando quindi tra le due situazioni? Certamente non la nitidezza, a parità di condizioni di acquisizione e rappresentazione, tuttavia per il mio occhio, che è sempre lo stesso, l'immagine con il capello nero appare più comprensibile, più facilmente apprezzabile, perché ciò che è cambiato è il contrasto tra il chiarore della pelle ed il nero del capello.
In sostanza quindi ciò che apprezziamo più facilmente e che ci offre la maggiore sensazione di "nitidezza" in realtà è il contrasto tra due punti/elementi/soggetti, mentre la nitidezza vera esula dal valore di contrasto


Come vedi, Attilio ha scritto esattamente la stessa cosa.
alessandro pischedda
In un certo senso maxiclimb il contrasto potrebbe essere visto per paradosso come una unita' di misura!
"quanto un'immagine e' contrastata?" "quanto ha di contrasto?"
La nitidezza e' invece proprietà Fisica dell' obiettivo ad es ma anche dell'occhio umano perché no, una capacita'... ma invece non ho capito la differenza tra acutanza e resto del mondo..
Massimo.Novi
QUOTE(rinux1956 @ Jan 13 2011, 08:48 PM) *
...non la pensa esattamente come te.
...


A me pare che diciamo la stessa cosa. La nitidezza del software è contrasto (o acutanza detta alla vecchia maniera). La nitidezza della ripresa è invece il dettaglio risolto dal gruppo lente-sensore.

Ovviamente il termine "nitidezza" da me usato si riferiva alla nitidezza software, tema della discussione.

Anche perchè i sensori con maschera di tipo Bayer devono per forza accettare dei limiti di nitidezza intrinseci, dovuti allo schema di ricostruzione dei dettagli.

Non vedo problemi.

Massimo
Rinux.it
Grazie Maxiclimb, grazie manovi. guru.gif
Mi sono reso perfettamente conto della grossa confusione che facevo!
Ciao,
Rinux.
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