QUOTE(manovi @ Oct 22 2010, 11:54 AM)

Cerco di riassumere le indicazioni utili all'amico <ner79> per quanto ho capito il suo workflow:
1) L'elaborazione di un RAW va eseguita al 100% in ACR per tutti i controlli che esistono e QUINDI in PS, in formato TIFF 16 bit o PSD 16 bit solo per i ritocchi o le composizioni che non è possibile eseguire in ACR oppure che riguardano la preparazione alla stampa o alla visualizzazione Web. La qualità di elaborazione ottenibile da ACR sull'immagine RAW lineare è superiore per definizione a quella già "chiusa" in TIFF o PSD su PS.
2) ACR ha controlli e regolazioni infinitamente più sofisticate di PS (specie nell'ultima versione 6.x per CS5) ma hanno senso SOLO se si opera su un RAW nella fase LINEARE. Sono certo che conosci le fasi di conversione interna del RAW e quindi sai che ACR opera in lineare la maggior parte delle elaborazioni, prima di applicare la curva di gamma e lo spazio colore esterno.
3) Il formato PSD è a tutti gli effetti analogo al TIFF, anche come dimensioni. Una volta aveva qualche vantaggio sull'uso di canali e maschere ma oggi il TIFF è sostanzialmente equivalente. Usare PSD o TIFF (multilivello) è una scelta più che altro operativa. Ovviamente un TIFF elaborato specificatamente con PS non è portabile su altri applicativi, a meno che non sia "flattened" oppure siano stati usati solo livelli base.
Spero che questi fossero i dubbi.
Sicuramente è più "fattivo" per il sereno prosieguo delle discussioni su Forum non entrare in polemiche ma chiarire bene i propri dubbi. I Forum sono per forza di cose strumenti di dialogo istintivi e immediati e possono per questo indurre ad interpretazioni inesatte.
Massimo
Vorrei solo suggerire un complemento relativa al formato finale della fotografia, in termini di dimensioni dell'immagine e risoluzione dell'immagine ed una domanda a manovi.
Suggerimento
Se l'immagine finale da ottenere, tipicamente per stampa, supera in dimensioni e associata risoluzione, il numero di pixel nativo del sensore, ed è dunque necessario interpolare per ingrandire l'immagine al formato finale, per interpolare è meglio utilizzare il convertitore di RAW piuttosto che quelli di Photoshop.
Così facendo si interpola con un solo interpolatore, anziché con due, e si interpola sempre sulla massima quantità di dati disponibili, il RAW, e l'immagine subisce minori danni: è un capello più brillante.
La differenza è minima, ma il sottoscritto e altri l'hanno notata.
Questo modus operandi non fa altro che confermare la strategia operativa del flusso di lavoro qui citato: lavora il più possibile sul RAW ed il meno possibile con Photoshop, così facendo utilizzi per le tue modifiche, sempre e comunque, un maggior numero di dati, quelli del RAW, che è l'insieme più grande che hai di tutti i dati che compongono la tua immagine, rispetto al Tiff di Photoshop, un sottoinsieme più limitato.
Domanda
Lavorando sul RAW, hai a disposizione la totalità dei dati disponibili dell'immagine, gamma dinamica e tonale, dunque hai maggior flessibilità, mentre se lavori sul sottoinsieme, hai minor gamma dinamica e tonale, minor flessibilità.
E' vero che la minor flessibilità operativa si traduce in immagine più “falsa” dato che PP può, in certi casi, dover lui dei toni e gamma, laddove il RAW fornisce quelli originali?
Questo mi pare logico, ma non si sa mai.
Se così non è, perché l'immgine fatta tutta in RAW è effettivamente migliore?
Grazie e saluti cordiali