L'origine di queste imbarcazioni si perde nella notte dei tempi, ma alcuni reperti archeologici documentano il loro uso già all'epoca dei fenici, sembra inoltre che imbarcazioni analoghe venissero usate sul Nilo dagli antichi egizi.

I fassonis originari erano barche da pesca usate negli stagni ma sembra che venissero usati anche in mare aperto, per coprire il tratto di mare di circa 5 miglia che divide la penisola del Sinis dall'isola di Malu Entu (vento cattivo) chiamata così perchè è esposta al maestrale, vento dominante in questa zona. Una curiosità: il nome attuale dell'isola di Malu Entu è Mal di Ventre a causa dell'errata traduzione dei cartografi piemontesi dell'800 che non ritennero necessario chiedere alla popolazione locale cosa significasse quel nome....

"su Fassoneri" conduce la sua imbarcazione stando in piedi e per mezzo di una lunga pertica chiamata "cantoni" che in acque profonde può essere utilizzata anche come remo.


L'imbarcazione è lunga circa 4 metri e non è facile stare in equilibrio...

Alla fine della giornata lavorativa (o in questo caso della regata) is fassonis venivano lasciati ad asciugare sulle rive dello stagno

Attualmente esiste sia una scuola di conduzione che di costruzione di questo tipo di imbarcazioni, e sembra che almeno per ora la tradizione non sia destinata a scomparire
