Dovendo per un vecchio fotografo produrre dei file da consegnare a una tipografia per una pubblicazione, mi chiedevo come procedere:
scanzionare i negativi (prevalentemente 24x36) poi in post produzione correggere il file secondo le indicazioni del fotografo o eseguire delle stampe con tutte le varie correzioni e poi scanzionare?
NB. argomento forse già trattato, nel caso grazie grazie per l'indicazione del prec. post.
Grazie per chi mi può dare qualche info.
Giovanni

se il prodotto finale deve essere un file, io partirei dalla scansione dei negativi, da correggere poi in postproduzione. Eventuali scansioni di stampe, salvo casi particolarmente fortunati, dovrebbero essere comunque corrette una seconda volta dopo la scansione e non porterebbero alla stessa qualità di immagine.

Saluti

Se c'è la disponigilità di tutti i negativi che servono ed il relativo scanner dedicato (ok per il 24x36 ma intuisco che ci sono anche negativi di formato superiore), starei per la scansione, credo che sia più immediato e comodo, con ottimi risultati.

In B&N di solito la grana è molto secca e visibile e non si può "giocare" con i colori per attutire le perdite del (necessario) denoising. Poi non si può usare l'ICE, quindi prima di tutto il raw dello scanner va spuntinato. Il miglior software che ho incontrato è AKVIS Retoucher 4.0, che offre modalità di ritocco moderne a 16 bit in standalone e come Plugin di PS. I primi risultati da negativi Pan F (sviluppata da me in Ornano Gradual ST 20) mi sembrano molto buoni. Meno la TMax 100 (sviluppata in laboratorio).

A presto

Elio