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ricciolozzo
Allora, se ho capito bene, la misurazione spot si usa quando le differenze di luce tra quello che interessa e tutto il resto è molto elevata: ad esempio quando il soggetto è su una spiaggia in pieno sole, ed è questo un caso che mi interessa. Andando a mare con la famiglia e la F80, vorrei scattare qualche foto. Servendomi della misurazione spot, punto sul soggetto che è di certo più scuro dello sfondo: la mia domanda è, ma misurando l'esposizione solo sul soggetto, che è più scuro dello sfondo, la macchina non crede di avere a che fare con una scena scura e mi da un valore tale da schiarirmi troppo il soggetto e bruciare tutto il resto? Che faccio in questo caso?
Allo stesso modo del teatro, ad esempio: puntando e misurando con esposizione spot il protagonista su sfondo buio, la F80 non crede di essere di fronte ad uan scena molto luminosa e me la scurisce un pò? Miiiiiiiiiiiiiiiii che confusione....
kintaro70
La caratteristicità delle foto fatte in spot è proprio quella ...

Bruci il dettaglio della sabbia per avere colori vivi sul soggetto (puntando l'attenzione in spot sul soggetto):
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Sottoesponi le persone per creare la siluette al tramonto (puntando l'attenzione in spot sul cielo):
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

oppure sottoesponi il teatro per avere l'attore correttamente esposto (puntando l'attenzione in spot sul soggetto):
IPB Immagine

Siccome la pellicola non riesce ad avere sensibilità sufficiente per tutti i livelli di luce (ombre, soggetto e luci) allora devi scegliere cosa esporre correttamente.

In quei casi se usi la media o il matrix ottieni foto scadenti, con lo spot invece hai foto ad effetto (tipo gli esempi esposti trovati nel Web)

Bye
abyss
Credo che la sezione "tecniche fotografiche" sia più adatta all'argomento.
Sposto qui la discussione
Pino
ricciolozzo
ancora una volta, precisi ed esaustivi.... sleep.gif
nuvolarossa
Tutto esatto quello che è stato scritto sopra!...
Solo che l'esposizione in spot sul cielo ti fa diventare il cielo di un bel grigio medio....

Per avere tutto correttamente esposto (o quasi) si espone per lo sfondo e si schiarisce il primo piano con un colpetto di flash (il famoso "fill-in"). Il risultato però non è molto naturale... Oppure si lascia perdere lo spot e si cerca un compromesso utilizzando il matrix, sacrificando un po' di luci e un po' di ombre...
Anche la fotografia, come la vita stessa, è fatta di compromessi.... rolleyes.gif
ryo
Ciao, iniziamo con il dire che la lettura spot non è da adoperarsi “solo” per quei casi limite esposti da Kintaro, ma sempre, quando si voglia essere artefici del risultato finale fino in fondo.
La misurazione media ponderata e quella matrix, eseguendo una lettura a tutto campo (media la prima e pseudo - intelligente la seconda), altro non fanno che restituirti i valori di tempo e diaframma, in base alla sensibilità del supporto sensibile in uso, per riprodurre la scena con un valore pari al grigio al 18%.
La lettura spot indica anch’essa i dati di tempo e diaframma che, in relazione ad una data sensibilità del supporto sensibile, sono necessari per riprodurre un soggetto come se fosse grigio al 18%, ma lo fa eseguendo una lettura “mirata” strettissima (generalmente cerchietto da 3mm di diametro o, nelle recenti reflex, area af selezionata).
A differenza dei primi due sistemi di lettura esposimetrica, che generalmente forniscono dati abbastanza decenti per poter scattare una foto, la lettura spot richiede un certo “mestiere” per poter essere utilizzata!
Puntando lo spot su di un tono diverso dal grigio al 18%, infatti, si otterrebbe una lettura completamente sballata che non potrebbe essere mitigata dagli altri elementi della scena (cosa che avviene con le letture a tutto campo), non essendo questi considerati dallo stretto angolo di misurazione.
Un modo corretto di adoperare lo spot è quello di usarlo come una sonda, sfruttando “la prima parte” della tecnica del Sistema Zonale di Adams. Conoscendo la latitudine di posa (gamma dinamica) del proprio supporto sensibile, ed eseguendo una lettura spot sull’elemento più chiaro e su quello più scuro presenti nell’inquadratura e sui quali desideriamo che rimanga percepibile "la trama" (prima di bruciare le luci o chiudere troppo le ombre), sarà possibile valutare l’”intervallo” utile necessario per fare in modo che “tutto” venga registrato adeguatamente (augurandoci che sia alla portata del nostro supporto sensibile, altrimenti ci toccherà rinunciare a qualcosa agli estremi della “scala”). Nel caso in cui si voglia valorizzare un singolo elemento, poi, nel caso in cui sia assimilabile ad un grigio al 18% (o lo si voglia ritrarre come tale), si potrà puntare lo spot su quest’ultimo e selezionare i valori da adoperare. Nel caso in cui l’elemento di nostro interesse non fosse assimilabile ad un grigio al 18%, ci toccherà operare con una misurazione sostitutiva eseguita su di un tono medio posto nelle medesime condizioni di illuminazione (cartoncino grigio al 18% posto avanti al soggetto, ad esempio).
L’argomento è molto ampio ed il mio consiglio è quello di approfondirlo con la lettura di un buon libro di tecnica (“Il Negativo” di Adams). Adoperare la lettura spot è fonte di infinite soddisfazioni, ma a condizione che la si sappia usare; in caso contrario, infatti, molto meglio adoperare la media o la matrix.
Marcello
ricciolozzo
mmmmhhh, in parole che io possa capirti, ryo? huh.gif
ryo
Ciao, ti ho detto che l’argomento è ampio. Cosa non ti è troppo chiaro?
Marcello
alessandro pischedda
QUOTE(nuvolarossa @ Jul 24 2009, 12:11 PM) *
Per avere tutto correttamente esposto (o quasi) si espone per lo sfondo e si schiarisce il primo piano con un colpetto di flash (il famoso "fill-in"). Il risultato però non è molto naturale...


leggo questa cosa che ogni volta, tipo foto al tramonto con sfondo dietro, mi trova costretto a ricorrere al programma gia' impostato dalla macchina...invece volendo fare manualmente, il flash (anche quello della macchina stessa) va regolato in qualche maniera o esponendo per lo sfondo si autoregola per questo fill in??
nuvolarossa
Quando non esistevano i flash ttl si faceva così: si esponeva per lo sfondo e si regolava il flash circa due stop in meno di quello che si sarebbe fatto utilizzandolo come fonte di luce principale o si poneva ad una distanza maggiore. Il fatto di non poter previsualizzare la foto sul display costringeva a fare più tentativi.
Oggi se non si ha un flash esterno, basta sollevare quello della fotocamera, impostare il matrix, scattare e nel 90% dei casi la foto viene abbastanza bilanciata.
Oppure si può esporre per lo sfondo, regolare il flash a mezza potenza e scattare.

Per quanto riguarda il sistema zonale Marcello è stato esaustivo. Semplificando occorre effettuare una misurazione spot nella zona più chiara, una nella zona più scura e fare una media. Se ne possono prendere anche più di due, cercando magari di vedere quale zona del fotogramma si avvicina di più al grigio medio.... Alla fine, dopo aver fatto tutte le misurazioni, e fatto la media, si scatta. Per controprova poi basta mettere la macchina in matrix e ci si accorge che tutti i calcoli che abbiamo fatto noi corrispondevano esattamente a quello che avrebbe fatto la nostra macchinetta in un nanosecondo!.... laugh.gif
decarolisalfredo
QUOTE(nuvolarossa @ Jul 24 2009, 12:11 PM) *
Per avere tutto correttamente esposto (o quasi) si espone per lo sfondo e si schiarisce il primo piano con un colpetto di flash (il famoso "fill-in"). Il risultato però non è molto naturale...


Io ottengo delle foto dove il flash non si nota affatto almeno di non andare a vedere negli occhi del soggetto il punto di luce.

Metti in matrix (l'esposimetro deve vedere tutta l'immagine) ed a secondo del diaframma o della distanza, si compensa la luce emessa del flash.

Per lo spot ha perfettamente ragione RYO, è così che lo si usa.
Non è una cosa semplice, non sono mai riuscito a farmi capire specialmente da quanti lo hanno scoperto sul libretto d'istruzioni della propia fotocamera.

Pensate a chi fotografava con la F3 o la FM2, come facevano? Eppure riuscivano, e riescono, a fare tutto anche meglio di noi.
alessandro pischedda
eccezionale, grazie della risposta...purtroppo ancora fatico ad apprendere invece la funzione "rear" e il concetto della seconda tendina...cmq grazie.
kintaro70
QUOTE(nuvolarossa @ Jul 24 2009, 12:11 PM) *
Tutto esatto quello che è stato scritto sopra!...
Solo che l'esposizione in spot sul cielo ti fa diventare il cielo di un bel grigio medio....

Per avere tutto correttamente esposto (o quasi) si espone per lo sfondo e si schiarisce il primo piano con un colpetto di flash (il famoso "fill-in"). Il risultato però non è molto naturale... Oppure si lascia perdere lo spot e si cerca un compromesso utilizzando il matrix, sacrificando un po' di luci e un po' di ombre...
Anche la fotografia, come la vita stessa, è fatta di compromessi.... rolleyes.gif


Devo dire che al di là dei tecnicismi (dove per altro io non sono un gurù) ho sempre avuto un cielo al tramonto, o di un bel blu intenso facendo un po' di misurazioni qua e la nelle zone di interesse, e mediando i valori proposti dalla fotocamera.

QUOTE(esclavo @ Jul 26 2009, 05:54 PM) *
eccezionale, grazie della risposta...purtroppo ancora fatico ad apprendere invece la funzione "rear" e il concetto della seconda tendina...cmq grazie.


La funzione rear del flash è molto utile tutte quelle volte che a fronte di una lunga esposizione (tipo 1") si vuol creare una scia dietro il soggetto e non davanti.
Infatti normalmente il flash viene comandato all'apertura dell'otturatore e quindi tutti i movimenti sono seguenti alla schiarita in una lunga esposizione.
Sul sincro REAR invece il lampo viene emesso un'attimo prima che l'otturatore chiuda.

Es: così per giocare prova a mettere la fotocamera a priorità di tempi, imposta un tempo di 2" e vedi quando viene emesso il lampo nell'impostazione normal o rear.

Bye
kintaro70
Dimenticavo, questa serie di foto sono state fatte usando la misurazione spot sul becco del cigno:

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 3.8 MB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 2.6 MB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 3.4 MB

Il matrix o la media ponderata, non avrebbero dato i risultati voluti al primo colpo probabilmente unsure.gif
ricciolozzo
che belle queste foto del cigno smile.gif

spiegazioni utili, un pò alla volta sto capendo pure io....
alessandro pischedda
grazie anche da parte mia...ma il termine tendina deriva dai vecchi meccanismi?
..perdona l'incaponimento...ma se per dire io sono su un marciapiede e la persona da fotografare e' dall'altra parte della strada su cui ad es passano macchine e ci sono anche macchine dietro la persona....se metto in "rear" avro' le "strisce" di luce delle macchine dietro?....non capisco la dinamica secondo cui se il flash parte prima o dopo le strisciate son quelle davanti o quelle dietro...perdonate ma e' una cosa che veramente mi sfugge...
AoG
Il termine tendina deriva sicuramente da vecchi meccanismi ma è ancora in uso nelle nostre reflex: immagina un sipario che si apre dalla destra e scorre velocemente verso la sinistra lasciando esposta la pellicola o il sensore alla luce; subito dopo parte un altra tenda che chiude la luce permettendo la giusta esposizione impostata.
Se fai partire il flash normalmene congelerai l'immagine iniziale creando scie luminose innaturali con un soggetto in movimento: pensando a una ragazza che corre da sx a dx vedresti la ragazza ben fissa e illuminata a sx, all'inizio della sua corsa, con una scia verso destra mentre corre.
Se imposti il flach sulla seconda tendina bloccherai l'immagine della ragazza sulla destra del fotogramma alla fine della sua corsa, con una naturale scia dietro di lei.
Ora qualcuno lo spieghi meglio perchè da quanto ho scritto non ci capisco una cippa manco io rolleyes.gif
decarolisalfredo
Le tendine sono quelle dell'otturatore che funiona così: il temo ipostato (per esempio) è 1/125, ora quando premi il pulsante di scatto la prima tendina si apre ed esattamente dopo 1/125 di secondo parte la seconda tendina che chiude il passaggio alla luce.

A volte, per i tempi più veloci le tendine sono entrambe in movimento ed il sensore riceve la luce attraverso la fessura creata dalle due tendine che scorrono insieme.

Il lampo del flash in questo caso e visto che è velocissimo, rischiarerebbe solo una porsione della foto, quella dove si trova la fessura quando scatta.

Esiste comunque un tempo di scatto (tempo sincro flash) durante il quale la prima tendina è completamente aperta e la seconda deve ancora partire, in questo caso tutto il sensore sta ricevendo luce e se il flash scatta ora, coprirà l'intero fotogramma.

Nel sistema normale il lampo del flash parte quando la prima tendina si è aperta completamente.

Ora ammettiamo di usare un tempo lento: l'otturatore è tutto aperto, scatta il flash che illumina il tutto, in special modo il soggetto, poi l'esposizione prosegue e sarà la luce ambiente ad impressionare il sensore rendendo più leggibile lo sfondo.

Ammettiamo di avere un'automobile che passa davanti alla nostra fotocamera, le luci dell'auto sono abbastanza forti e, con un tempo lento noi avremmo bloccata l'auto con il flash che è scattato all'apertura dell'otturatore e poi verrebbero riprese le luci dei fanalini dell'auto che formeranno usa striscia sull' auto stessa perche si muovono con essa.

Usando invece la funzione rear (sincro sulla seconda tendina) il flash scatterà quando la seconda tendina parte, in questo modo le luci verranno impressionate come una striscia ed infine il flash congelerà l'auto che in questo caso si troverà davanti alle stricie dei fanalini posteriori ed il tutto sarà più naturale.

Tutto ciò in poche parole, sperando di non averti confuso ancora di più-
AoG
Ecco, spiegato un tantino meglio Pollice.gif
alessandro pischedda
Chiarissimo grazie!!
un pezzo alla volta si impara sempre una cosa nuova...mi sovvengono un paio di domande pero':
- come mai 2 tendine e non una sola che si apre e si chiude;

- nell'esempio della macchina come si può calibrare il tempo della seconda tendina in modo di cogliere la macchina al punto giusto..
Franco_
QUOTE(ricciolocastagna @ Jul 27 2009, 03:37 PM) *
che belle queste foto del cigno smile.gif

spiegazioni utili, un pò alla volta sto capendo pure io....


Ciao, ti consiglio di leggere Dieci zone per una foto di Francesco Varano...
decarolisalfredo
QUOTE(esclavo @ Jul 28 2009, 12:52 AM) *
Chiarissimo grazie!!
un pezzo alla volta si impara sempre una cosa nuova...mi sovvengono un paio di domande pero':
- come mai 2 tendine e non una sola che si apre e si chiude;

- nell'esempio della macchina come si può calibrare il tempo della seconda tendina in modo di cogliere la macchina al punto giusto..

Immagina la tendina che si apre verticalmente e poi si richiude dall'alto in basso, così facendo la parte bassa del fotogramma rimarrà scoperta per più tempo di quella in alto.

Ecco perchè due tendine.

Non si calibra il tempo delle tendine, a seconda dell'otturatore installato nella fotocamera, le tendine avranno una loro velocità costante.

Per la foto dell'auto si usano tempi lenti, quindi treppiede od altro appoggio, scatta quando la macchina entra nell'immagine del mirino, la dovresti vedere sul lato opposto sulla foto.

Meglio se la o le macchine sono distanti è più facile.
Trotto@81
QUOTE(decarolisalfredo @ Jul 28 2009, 07:01 PM) *
Immagina la tendina che si apre verticalmente e poi si richiude dall'alto in basso, così facendo la parte bassa del fotogramma rimarrà scoperta per più tempo di quella in alto.

Ecco perchè due tendine.

Non si calibra il tempo delle tendine, a seconda dell'otturatore installato nella fotocamera, le tendine avranno una loro velocità costante.

Per la foto dell'auto si usano tempi lenti, quindi treppiede od altro appoggio, scatta quando la macchina entra nell'immagine del mirino, la dovresti vedere sul lato opposto sulla foto.

Meglio se la o le macchine sono distanti è più facile.

Quest'articolo corredato di animazioni credo sia molto utile per far capire meglio il meccanismo.
http://www.adolfo.trinca.name/wordpress/in...06/lotturatore/
C'è anche uno slow motion dell'otturatore di una D3, basta passarci il mouse sopra per farla andare, FENOMENALE!!
alessandro pischedda
..mah (cominciamo bene:))
...sto provando a scattare in spot e media cercando di evitare il matrix.
In spot in effetti noto nettamente la differenza ed ottengo (ogni molto tanto) piu' o meno quello che avevo in mente.
Invece la ponderata centrale ancora non l'ho definita bene...capita che non trovo differenze tra media e matrix...ma forse sbaglio tipo di scena da fotografare, nel senso che e' piu' adatta in qualche caso specifico?
Se no perche' non usare sempre la media in situazioni generiche invece del matrix...almeno la parte che inquadro sicuramente (in teoria) e' ben esposta ...
insomma comincio a non capire piu' (in teoria si ma all'atto pratico poco) perche' utilizzare media o matrix.


decarolisalfredo
La media ti va bene per i ritratti, quando è il volto del soggetto che conta, il matrix, oltre ad essere generico può andar bene se ci sono luci ed ombre nella scena.

Attenzione al fatto che, normalmente, il Matrix preferisce la leggibilità delle ombre.
alessandro pischedda
QUOTE(decarolisalfredo @ Aug 3 2009, 07:03 PM) *
La media ti va bene per i ritratti, quando è il volto del soggetto che conta, il matrix, oltre ad essere generico può andar bene se ci sono luci ed ombre nella scena.


si questo l'avevo appreso...ma mi sfugge il perche'.

alessandro pischedda
QUOTE(Franco_ @ Jul 28 2009, 11:49 AM) *
Ciao, ti consiglio di leggere Dieci zone per una foto di Francesco Varano...



mi sembra in teoria abbastanza chiaro il sistema zonale...pur rimanendo un momento interdetto sul fatto che teoricamente gli esposimetri in decine di anni non hanno avuto evoluzione....(e' una provocazione ma per assurdo se tutt'oggi mi serve il sistema zonale potrebbe anche essere in un certo senso)..per es io nel mio mondo di fantasia vedo una macchina che quando punto al bianco ho la possibilita' di premere un tastino che gli dice quello e' il bianco regolati di conseguenza..(magari esiste).

riguardo al sistema zonale quindi mi chiedo se e' piu' valido nel caso del matrix che fa una media di tutto, o nella modalita' spot.

Inoltre un'altra cosa..l'utilizzo del sistema sovraesponendo..e' sempre fruttuoso?...non si rischia di bruciare tutto il resto?...(tipo i cieli)...

scusate le domande di una ignoranza imbarazzante...smile.gif

decarolisalfredo
Sarebbe più giusto dirgli: quello è il grigio medio, regolati di conseguenza.

Comunque dicendogli quello è il bianco fallo venire bianco, visto che l'esposizione è una sola e non può esporre in uno scatto in maniera diversa in tanti punti diversi, il resto della foto verrebbe esposta troppo scura.

Se gli dici: questo è il grigio medio le zone più chire le farà più chiare e le più scure le farà più scure.

Il matrix in realtà non è una media su tutto il fotogramma (anche se devo dire che con le digitali sembra propio così). Il matrix guarda la luminosità ed il contrasto di tutta la scena, poi va a cercare nel database qualche immagine simile ed imposta tempi e diaframmi secondo quanto trova nel database.

Questo detto in parole povere.

Lo spot misura la luce in un solo punto e renderà quel punto come grigio medio, se punti su di una zona scura, avrai il resto dell'immagine sovraesposta e viceversa.

Con lo spot si dovrebbero fare diverse misurazioni e poi, in manuale, decidere quale tempo e diaframma impostare per ottenere ciò che ti prefiggi.

Se sovraesponi sempre, hai ragione tu, qualche cosa verrà sicuramente sovraesposta.
Dove hai letto che bisogna farlo? E con quale fotocamera? Od in quale caso?
alessandro pischedda
non l'ho letto precisamente...mi era parso di capirlo nel link sul sitema zonale indicato qualche risposta fa e cercavo di riportarlo nelle mie personali condizioni.
Comunque grazie alla tua ultima risposta mi e' molto piu' chiaro, grazie.
nuvolarossa
QUOTE(decarolisalfredo @ Aug 3 2009, 07:03 PM) *
Attenzione al fatto che, normalmente, il Matrix preferisce la leggibilità delle ombre.


Su questo non sono d'accordo... Era vero "ai tempi" della pellicola, ma era una caratteristica tipica degli esposimetri nikon, che erano tarati (secondo una leggenda metropolitana secondo me vera) per sovraesporre la scena di 1/3 di stop, proprio per salvaguardare le ombre. E non era comunque una caratteristica del matrix in se, ma proprio di taratura esposimetrica.
Oggi le digitali sono tutte tarate per non bruciare le alteluci, o per bruciarle il meno possibile, quindi questa leggenda metropolitana è decaduta.

Tornando alle domande iniziali, è normale che tra media ponderata e matrix ci sia poca differenza, almeno nelle foto di tutti i giorni.
La questione della lettura esposimetrica è discussa fin dagli albori della fotografia ed il fatto che il sistema zonale di Ansel Adams sia ancora attuale la dice lunga sulla questione.
Una ventina di anni fa olympus, che è sempre stata all'avanguardia fino all'abbandono del sistema reflex, aveva introdotto la Om4, che era in grado di fare "ben" 8 letture esposimetriche spot sulla scena inquadrata e calcolare la media tutto in una frazione di secondo. In pratica faceva quello che dovremmo fare noi utilizzando lo spot in vari punti della scena, o quello che fa il matrix comparando la scena inquadrata con un immenso database interno.

Insomma la tecnologia avanza... Ma noi continuiamo a scattare foto esposte male.... Perseverare è diabolico!!! rolleyes.gif
forrest61
una curiosità...
ma la misurazione spot l'esposimetro la effettua con riferimento al punto AF attivo in quel momento, giusto? oppure anche se il punto AF attivo è ad esempio laterale la D700 misura comunque al centro?

grazie e ciao
alberto
decarolisalfredo
QUOTE(forrest61 @ Oct 11 2009, 10:14 PM) *
una curiosità...
ma la misurazione spot l'esposimetro la effettua con riferimento al punto AF attivo in quel momento, giusto? oppure anche se il punto AF attivo è ad esempio laterale la D700 misura comunque al centro?

grazie e ciao
alberto

La misurazione viene fatta nel punto di messa a fuoco, se però usi un obiettivo senza CPU ( quelli non AF ) o è attivata Auto area AF, la misurazione viene eseguita al centro del fotogramma.
forrest61
QUOTE(decarolisalfredo @ Oct 12 2009, 12:12 AM) *
La misurazione viene fatta nel punto di messa a fuoco, se però usi un obiettivo senza CPU ( quelli non AF ) o è attivata Auto area AF, la misurazione viene eseguita al centro del fotogramma.



Grazie!!! Forse era intuibile però non si sa mai......
alberto
leorus
Ciao a tutti,

discussione apperentemente "nota" invece indubbiamente interessante... grazie soprattutto alla qualità e alla chiarezza delle risposte!

Aggiungo una piccola nota a favore di chi sta recimolando utili info riguardo il Matrix: ho letto recentemente qui sul forum che il matrix, quando attinge dal famoso database, lo fa tenendo in "particolare" considerazione il punto di messa a fuoco prescelto. Cioè se il punto AF prescelto ricade all'interno di una zona prevalentemente buia (o luminosa) la camera reagisce di conseguenza dando maggiore "importanza" proprio a quest'ultima.

Ovviamente si tratta di differenze minime, perché comunque è l'intera scena ad essere "letta" ma da quando ho scoperto questa caratteristica mi si è aperto un mondo!!

A presto e un grazie particolare per gli ottimi link che avete condiviso wink.gif

Ciao
decarolisalfredo
Quello che dici l'ho notato sulla D300, sulla D70 non vedevo troppe differenze con le macchine a pellicola, solo che in poca luce le foto venivano non perfette, bisognava ritoccarle necessariamente.
davidebaroni
QUOTE(nuvolarossa @ Aug 4 2009, 08:41 AM) *
(...)
Una ventina di anni fa olympus, che è sempre stata all'avanguardia fino all'abbandono del sistema reflex, aveva introdotto la Om4, che era in grado di fare "ben" 8 letture esposimetriche spot sulla scena inquadrata e calcolare la media tutto in una frazione di secondo. In pratica faceva quello che dovremmo fare noi utilizzando lo spot in vari punti della scena, o quello che fa il matrix comparando la scena inquadrata con un immenso database interno.
(...)


Se é per quello, ancora prima (quasi 30 anni fa...) la Pentax, sulla sua LX, montava un esposimetro che rimpiango ancora oggi... Semispot, ovvero misurava SOLO un'area rettangolare al centro del fotogramma, con una drastica prevalenza centrale anche all'interno di quella zona. Misurava l'esposizione sul piano tendina, e continuava a misurarla durante l'esposizione, così che se le condizioni di illuminazione cambiavano (che so, un altro fotografo sparava un flash...) la macchina "rispondeva" immediatamente e non bruciava la foto... E teneva conto anche del difetto di reciprocità. smile.gif

Bei tempi... Chissà perché lo avranno abbandonato? In tutti gli anni che ho avuto la LX, non ha MAI cannato una esposizione che fosse una...

Ciao,
Davide
PAS
QUOTE(twinsouls @ Oct 13 2009, 08:21 PM) *
Se é per quello, ancora prima (quasi 30 anni fa...) la Pentax, sulla sua LX, montava un esposimetro che rimpiango ancora oggi... Semispot, ovvero misurava SOLO un'area rettangolare al centro del fotogramma, con una drastica prevalenza centrale anche all'interno di quella zona. Misurava l'esposizione sul piano tendina, e continuava a misurarla durante l'esposizione, così che se le condizioni di illuminazione cambiavano (che so, un altro fotografo sparava un flash...) la macchina "rispondeva" immediatamente e non bruciava la foto... E teneva conto anche del difetto di reciprocità. smile.gif

Bei tempi... Chissà perché lo avranno abbandonato? In tutti gli anni che ho avuto la LX, non ha MAI cannato una esposizione che fosse una...

Ciao,
Davide



Mmmm…
Davide il lampo del flash ha una durata dell’ordine del decimillesimo di secondo (o anche meno) Non penso che l’azionamento meccanico della tendina abbia questi tempi di reazione in real time. Nemmeno gli azionamenti attuali con tendine a massa inerziale ridotta (kevlar).
Probabilmente modulava la corsa della seconda tendina in base solo a variazioni relativamente lente della luce (ordine di qualche centesimo di secondo).
Ciao
smile.gif
nuvolarossa
QUOTE(twinsouls @ Oct 13 2009, 08:21 PM) *
Se é per quello, ancora prima (quasi 30 anni fa...) la Pentax, sulla sua LX, montava un esposimetro che rimpiango ancora oggi... Semispot, ovvero misurava SOLO un'area rettangolare al centro del fotogramma, con una drastica prevalenza centrale anche all'interno di quella zona. Misurava l'esposizione sul piano tendina, e continuava a misurarla durante l'esposizione, così che se le condizioni di illuminazione cambiavano (che so, un altro fotografo sparava un flash...) la macchina "rispondeva" immediatamente e non bruciava la foto... E teneva conto anche del difetto di reciprocità. smile.gif

Bei tempi... Chissà perché lo avranno abbandonato? In tutti gli anni che ho avuto la LX, non ha MAI cannato una esposizione che fosse una...

Ciao,
Davide


Già, hai ragione, anche olympus misurava l'esposizione sul piano tendina... E non cannava un'esposizione... Ma che ci vuoi fare QUELLE erano macchine fotografiche!!!! rolleyes.gif

Un salutone e ricordati il lardo di colonnata!
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