Prima di cominciare voglio solamente dire che questa non è un'accusa ma una semplice riflessione.
Questa mattina su Repubblica nella sezione dell'economia possiamo trovare un articolo che parla purtroppo della Kodak, il titolo è il seguente:"kODAK TAGLIA 15 MILA POSTI DI LAVORO-in vista della transazione al digitale il colosso della fotografia cala la scure"
Vorrei che tutto ciò non accadesse e che la colpa (anche se credo purtroppo sia inevitabilmente così) non venga attribuita solamente alle fotocamere digitali ma a una rivoluzione nel modo di interpretare il mondo della fotografia.
Mi spiego: premetto che sono un fruitore della pellicola e non ho alcuna intenzione di passare, al momento, al digitale ma voglio raccontarvi cosa mi è successo.
Circa due mesi fa la mia ragazza (che fa la truccatrice) ha avuto bisogno di comprare una macchina fotografica; le serviva una macchina con la quale potesse vedere subito i risultati e quindi ecco la risposta:una digitale. Allora ecco fatto, comprata.
Secondo me il digitale (parlando di fotografia) non è arrivato nelle nostre case per migliorare la fotografia ma solamente per renderla più accessibile a tutti, a tutti coloro specialmente che devono fare i conti con i minuti contati della nostra vita frenetica e allora ecco la risposta: scatto e vedo.Sono lontani quei periodi quando un certo signor Adams si mettevalì ore solamente per capire quale fosse l'inquadratura migliore oppure aspettare che il sole giri per avere una luce diversa.
Comunque sia i nostri discorsi rimangono a zero fatto sta che il più grande produttore di pellicole al mondo deve fare i suoi conti.
Ricordo che la mia non è un' accusa (anche se lo può sembrare ) ma penso a quesi tagli che sinceramente fanno riflettere.
Lrenzo